Wearable, l'ora che tarda

Wearable, l'ora che tarda

Apple Watch aspira a cambiare il mercato e a conquistare le masse. Del resto il settore degli indossabili finora rappresenta poco più di una nicchia, soprattutto per Android
Apple Watch aspira a cambiare il mercato e a conquistare le masse. Del resto il settore degli indossabili finora rappresenta poco più di una nicchia, soprattutto per Android

Uno studio condotto dagli analisti di Canalys fa il punto sul settore delle tecnologie indossabili, su cui stanno puntando aziende specializzate e colossi dell’ICT. A sorpresa fotografa un mercato stagnante, nonostante le grandi aspettative ed i roboanti progetti, soprattutto per Android Wear.

Nel 2014 sono stati distribuiti in tutto il mondo 4,6 milioni di smartwatch e smartband in totale e solo 720mila dispositivi Android Wear . Un magro bottino, in cui Motorola la fa da piccola padrona grazie allo smarwatch Moto 360. Molto meglio di Android Wear, fa per esempio Pebble arrivata da sola a superare il milione di unità tra il 2013 ed il 2014, così come Mi Band di Xiaomi, in una fascia di prezzo abbordabile per un dispositivo che punta a guadagnare la più ampia fetta di mercato possibile nel minor tempo possibile.

Visto nel suo totale, il settore rimane assolutamente marginale rispetto a quello degli smartphone, di cui peraltro i dispositivi indossabili in molti casi rappresentano una sorta di protesi.

D’altra parte è sempre il prossimo il momento migliore per i wearable: nuovi software, maggiore durata della matteria, migliori app e minor costi sono promesse e risultati che si avvicendano di continuo. Il mercato attende però la discesa in campo di Apple con il suo smartwatch: a Cupertino sembra spettare il compito di dimostrare che il nuovo gadget è effettivamente necessario . Per farlo avrà certo bisogno di confrontarsi con specifiche tecniche dei concorrenti, anche in termini di prestazioni di batteria, ma anche di fare leva sulle funzionalità legate all’e-health e all’attività fisica, dimostrando di fare meglio non solo dei dispositivi indossabili concorrenti, ma anche degli attuali smartphone, che secondo un recente studio si comportano meglio dei tracker per il fitness attualmente disponibili.

D’altronde ad Apple basta l’uno per cento dei 74,5 milioni di utenti che hanno comprato un iPhone nell’ultimo trimestre già solo per eguagliare le spedizioni di Android Wear: le stime di J.P. Morgan parlano addirittura di un’ aspettativa di vendita di 26 milioni di unità di Apple Watch .
Propria sulla scorta di questi numeri, nel corso della conferenza Goldman Sachs il CEO Tim Cook ha dichiarato di nutrire grandi aspettative per Apple Watch: pur non arrivando per primo sul mercato – dice il CEO di Apple – incarnerà tutte quelle caratteristiche fondamentali per rappresentare un cambiamento positivo nella vita degli utenti.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il 12 feb 2015
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