USA, la cavigliera GPS è incostituzionale?

USA, la cavigliera GPS è incostituzionale?

La Corte Suprema chiede di rivedere le basi delle normative che permettono il controllo degli spostamenti degli ex detenuti, ora utilizzato in alcuni Stati per monitorare i molestatori recidivi
La Corte Suprema chiede di rivedere le basi delle normative che permettono il controllo degli spostamenti degli ex detenuti, ora utilizzato in alcuni Stati per monitorare i molestatori recidivi

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha ordinato al sistema giudiziario della Carolina del Nord di riesaminare una decisione attraverso cui aveva condannato un cittadino colpevole di reati (come altri, più di 600 ex detenuti nello Stato ed altri centinaia di migliaia in diversi Stati USA) a portare una cavigliera per tenerne monitorati gli spostamenti tramite GPS .

Il caso è molto controverso anche per il genere di reati coinvolti: riguarda Torrey Dale Grade, condannato per molestie sessuali compiute nel 1997 ed abuso sessuale perpetrato su un minore nel 2006. Scontata la pena per quest’ultimo reato, Grade era stato chiamato a comparire nuovamente davanti alla Corte superiore di New Hanover per stabilire se dovesse essere sottoposto ad una ulteriore misura cautelare in quanto molestatore recidivo, una cavigliera per il monitoraggio via GPS.

Grade non si è opposto alla sua categorizzazione come molestatore recidivo in base alla normativa della Carolina del Nord, ma si è appellato al Quarto Emendamento, che stabilisce il diritto dei cittadini a stelle e strisce ad essere difesi da perquisizioni e sequestri immotivati, contro la misura di controllo via GPS.

Da un lato, quindi, il caso riguarda la tutela della privacy dei condannati e la tutela dalle perquisizioni illegali, dall’altro il mai tramontato argomento delle liste e del controllo dei condannati per reati sessuali ed in particolare di quelli recidivi ed associati a reati su minori, per cui in diversi stati ed in diversi tempi si è cercato di adottare ulteriori misure cautelari giustificate dalla tutela dei bambini.

Si contrappongono , dunque, le tutele garantite costituzionalmente e l’intenzione di stabilire ulteriori forme di controllo per alcuni casi specifici.

In particolare secondo la Corte Suprema, la cavigliera GPS serve a raccogliere informazioni (dati di localizzazione e spostamenti della persona cui è attaccato), in quanto tale rientra nelle previsioni del Quarto Emendamento, e dunque richiede di essere motivata in maniera specifica: il precedente diretto, secondo Grade e secondo l’interpretazione della Corte Suprema in questo senso a lui favorevole, è la decisione del 2012 in cui veniva contestata alle autorità a stelle e strisce l’utilizzo di un dispositivo GPS apposto all’automobile di un sospettato senza mandato .

Alla luce di questa interpretazione della Corte Suprema, dunque, lo stato della Carolina del Nord dovrà dare spiegazioni del suo programma di monitoraggio dei molestatori sessuali recidivi. Alla luce di tale verifica potrebbero essere coinvolti anche gli altri programmi simili adottati dagli altri Stati americani.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
3 apr 2015
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