TrueCrypt, concluso l'auditing

TrueCrypt, concluso l'auditing

Risultati sostanzialmente positivi per la revisione del codice di TrueCrypt, software per la cifratura delle unità di storage la cui scomparsa continua a essere avvolta dal mistero. Per lo meno, le tanto temute backdoor NSA non ci sono
Risultati sostanzialmente positivi per la revisione del codice di TrueCrypt, software per la cifratura delle unità di storage la cui scomparsa continua a essere avvolta dal mistero. Per lo meno, le tanto temute backdoor NSA non ci sono

Anche la seconda fase di test sul codice di TrueCrypt è giunta alla fine, e i risultati sono soddisfacenti se si giudicano dal punto di vista della mera sicurezza: l’oramai defunto software per la codifica di hard disk e dispositivi di storage non contiene bug particolarmente gravi, né risultano segni di backdoor infilate più o meno surrettiziamente dalla NSA a scopo di spionaggio.

Condotti da NCC Group con il contributo economico della community, gli ultimi test su TrueCypt hanno analizzato il codice riguardante gli algoritmi crittografici e i generatori di numeri casuali (RNGR) del software – la “chiave” dei meccanismi di protezione crittografici alla base del servizio di cifratura di TrueCrypt.

Dalla revisione non sono emersi bug pericolosi, a parte qualche problema minore come la non-inizializzazione della Crypto API di Windows – usata da TrueCrypt per generare i numeri casuali di cui sopra – e poco altro. Nulla di apocalittico, rassicurano gli esperti , viste le probabilità estremamente basse in cui il bug potrebbe manifestarsi.

Dalla fine dell’audit di TrueCrypt emerge quindi uno sconcerto ancora maggiore per la misteriosa e bizzarra modalità scelta dai creatori del tool per concludere lo sviluppo senza alcun preavviso, una “bomba” esplosa l’anno scorso in pieno scandalo Datagate e che a questo punto è destinata a non avere spiegazione per chissà ancora quanto tempo.

TrueCrypt era sicuro ed è morto, ma il lascito di TrueCrypt continua a rappresentare la base dei fork che nel frattempo sono emersi in sostituzione del tool crittografico scomparso: fra le alternative a TrueCrypt, VeraCrypt è al momento la soluzione più popolare per chi ha bisogno di criptare i dati su disco.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
7 apr 2015
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