QUIC, Google e la corsa alla velocità del Web

QUIC, Google e la corsa alla velocità del Web

Mountain View dice di aver provato con successo il funzionamento del nuovo protocollo per le connessioni Web sicure e a prova di lag. I risultati, dice la corporation, sono decisamente incoraggianti
Mountain View dice di aver provato con successo il funzionamento del nuovo protocollo per le connessioni Web sicure e a prova di lag. I risultati, dice la corporation, sono decisamente incoraggianti

Google da tempo sta lavorando su QUIC (o “Quick UDP Internet Connections”), nuova tecnologia pensata per migliorare le performance delle connessioni Internet e ridurre maniera sensibile la latenza durante il trasferimento sicuro dei dati. I primi test , condotti su un campione di utenti Chrome, lasciamo ben sperare per il futuro.

QUIC adotta il protocollo UDP al posto del tradizionale TCP su comunicazioni HTTP, garantendo lo stesso livello di sicurezza tramite tecnologia TLS: il protocollo UDP è più veloce rispetto a TCP ma meno affidabile, e il lavoro di Google consiste tra l’altro nel migliorare questa affidabilità.

Uno dei vantaggi dell’adozione di UDP per QUIC, spiega Google, consiste nella possibilità di ridurre drasticamente i tempi di risposta quando un client ha già comunicato con un server: in occasione della prima comunicazione, le performance di QUIC risultano tre volte superiori a quelle di TCP+TLS (100 ms contro 300 ms).
Il secondo trasferimento di dati dallo stesso server tramite QUIC, dice Google, riduce la latenza a 0 perché non necessita, diversamente da TCP, di ristabilire la connessione tra client e server. Questo almeno in teoria , ma in pratica come si comporta il nuovo protocollo?

Per rispondere alla domanda Google ha abilitato QUIC nelle build recenti di Chrome e su alcuni dei suoi servizi di rete, usando in sostanza una fetta dei suoi utenti come cavie da laboratorio per verificare la consistenza delle promesse della nuova tecnologia.

Anche su servizi particolarmente ottimizzati come Search, spiega Mountain View, grazie a QUIC i tempi di caricamento di una pagina Web vengono ridotti del 3 per cento; sui video in streaming di YouTube, invece, il ricorso al buffering crolla del 30 per cento. Il grosso dei vantaggi di QUIC viene sperimentato sulle connessioni a Internet meno performanti, quindi sulle reti mobile.

Il futuro di QUIC è luminoso? Forse, anche se il lavoro da fare è ancora molto: Google intende proporre all’IETF l’elezione del nuovo protocollo a standard universale, ma prima la tecnologia necessita di ulteriori miglioramenti, a cominciare dalla sostituzione di SPDY – protocollo usato al momento da QUIC – con HTTP/2. Nulla di impossibile, in ogni caso, visto che lo stesso SPDY è alla base di HTTP/2 .

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 20 apr 2015
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