Kim Dotcom, il tempo è denaro

Kim Dotcom, il tempo è denaro

La giustizia neozelandese gli riconosce la possibilità di condurre una vita dal tenore elevato. E la possibilità di pagare gli avvocati, in vista del processo che deciderà della sua estradizione, di nuovo rimandato
La giustizia neozelandese gli riconosce la possibilità di condurre una vita dal tenore elevato. E la possibilità di pagare gli avvocati, in vista del processo che deciderà della sua estradizione, di nuovo rimandato

Il fondatore di Megaupload attende da tempo di affrontare il processo neozelandese che deciderà della sua estradizione verso gli Stati Uniti, dove è atteso per essere giudicato per le accuse di violazione del diritto d’autore su larga scala, attività di racket, riciclaggio di denaro. Ancora una volta l’udienza è stata rimandata, per consentirgli di organizzare la propria difesa: Dotcom, però, può ora contare su parte del denaro accumulato negli anni, e posto sotto sequestro dopo lo scoppio del caso Megaupload.

La giustizia neozelandese gli ha accordato altri tre mesi di tempo : l’udienza era stata fissata per il 2 giugno 2015, ma sarà posticipata e si terrà non prima dell’inizio del prossimo mese di settembre. Dotcom, insieme agli altri membri del team di Megaupload Mathias Ortmann, Finn Batato e Bram van der Kolk, ha già ottenuto per quattro volte di rimandare il confronto, adducendo motivazioni di natura economica. Anche in questo caso gli è stato loro concesso del tempo aggiuntivo, ma ulteriori proroghe non saranno ammesse: “dovranno assumersi la piena responsabilità di prepararsi all’udienza per l’estradizione in qualsiasi data venga fissata – ha ammonito il giudice – con il supporto legale che saranno in grado di assicurarsi”.

Dotcom, avvezzo ad una vita opulenta ma a suo dire costretto a lesinare dopo il congelamento dei beni e dopo le spese sostenute per le parcelle degli avvocati, ha ora ottenuto di poter attingere mensilmente alle proprie risorse per 170mila dollari neozelandesi, quasi 115mila euro .
Parte di questo denaro sarà destinato all’affitto della lussuosa villa in cui risiede: 54mila euro saranno sufficienti a pagare il locatore. Il giudice che ha deliberato per lo sblocco dei fondi ha riconosciuto che se Dotcom si trasferisse in una più modesta sistemazione dovrebbe affrontare onerose spese per la rescissione del contratto. Quasi 17mila euro saranno destinati invece a retribuire lo staff che lavora per Dotcom: dovrà però rinunciare a tre degli otto inservienti, che basteranno ad occuparsi delle faccende domestiche dell’imprenditore. Altri 10mila euro sono stati concessi per sfamare Dotcom e coprire le spese ordinarie di una vita di lusso.

Il fondatore di Megaupload, ha stimato il giudice, è ancora in debito con precedente team legale e il processo per l’estradizione probabilmente gli costerà tra gli 1,3 e i 2,7 milioni di euro : potrà attingere ai propri fondi anche per far fronte a queste spese. E non potrà più accampare motivazioni per chiedere ulteriori rinvii per il confronto con la giustizia.

Gaia Bottà

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Pubblicato il
6 mag 2015
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