Grooveshark, il banchetto degli squali

Grooveshark, il banchetto degli squali

Per sfruttare la notorietà della piattaforma appena chiusa bastano delle dichiarazioni ad effetto? Il nuovo dominio è sì una copia, ma non del Grooveshark che si è arreso alle major
Per sfruttare la notorietà della piattaforma appena chiusa bastano delle dichiarazioni ad effetto? Il nuovo dominio è sì una copia, ma non del Grooveshark che si è arreso alle major

L’industria della musica nei giorni scorsi ha definitivamente affondato Grooveshark e il suo modello di business, servizio di streaming che ha cresciuto il catalogo della propria piattaforma anche con del materiale messo a disposizione illegalmente, nel tentativo di guadagnare l’attenzione degli utenti per rivenderla ai detentori dei diritti con degli accordi di licenza. Ha fallito nella sua missione e si è inabissato, ma il suo nome vive nei progetti di un aspirante emulo già affiorato all’attenzione della Rete.

Si tratta di Grooveshark.io (dominio su cui qualcuno ha rilevato delle minacce): poco sembrerebbe avere a che fare con Grooveshark.com , non fosse per il riuso del marchio e le dichiarazioni del suo admin, tale Shark, che si dice vicino al team del progetto originale e per questo motivo “in possesso delle conoscenze e delle risorse tecnologiche per riportarlo in vita”.

“Ho cominciato ad eseguire un backup di tutti i contenuti del sito nel momento in cui ho iniziato a sospettare che la fine di Grooveshark fosse vicina – sostiene l’admin – e i miei sospetti sono stati confermati pochi giorni dopo, quando hanno scelto di chiudere”: al momento della chiusura, afferma, “disponevo di un backup del 90 per cento dei contenuti del sito e ora sto lavorando per l’altro 10 per cento”.

Le dichiarazioni dell’amministratore, però, non sembrano rispecchiarsi nella descrizione del funzionamento del sito, che si posiziona come “un motore di ricerca molto simile a Google, che permette la ricerca di file audio”, ospitati su server terzi, e che si dichiara “non responsabile rispetto a quello che le persone postano sul Web e non responsabile per quello che le persone fanno con i contenuti che trovano”. Un disclaimer che ricalca quello di un sito che si offre con una proposta analoga, mp3juices.se , e che all’identico invito ad eseguire una ricerca per la parola chiave “madonna” restituisce esattamente gli stessi risultati.

Grooveshark

mp3juices.se

Le contraddizioni del sito che si spaccia per il redivivo Grooveshark agendo sotto i riflettori delle cronache non trovano però spazio nei determinati propositi del suo admin: “sarà come stare sulle montagne russe – prospetta – ma siamo qui per restare”.

Gaia Bottà

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Pubblicato il
6 mag 2015
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