Jolla si divide

Jolla si divide

L'azienda finlandese si concentrerà sullo sviluppo e sul licensing di Sailfish OS, mentre una azienda che si costituirà nel prossimo futuro porterà avanti il lavoro sul versante hardware
L'azienda finlandese si concentrerà sullo sviluppo e sul licensing di Sailfish OS, mentre una azienda che si costituirà nel prossimo futuro porterà avanti il lavoro sul versante hardware

Hardware e software viaggeranno su binari separati: la finlandese Jolla, fondata da ex-Nokia, ha scelto di semplificare le proprie attività, così da concentrarsi sul business di Sailfish OS, delegando a una società terza di prossima formazione il compito di animare la divisione hardware.

Nel comunicato ufficiale si spiega che la decisione è stata presa perché Jolla si trova in quel momento in cui le giovani aziende devono decidere di focalizzarsi su un obiettivo preciso: “Ci sono grandi opportunità nel business del licensing di Sailfish OS”, spiega Antti Saarnio, a capo del consiglio di amministrazione – Dopo tre anni di intense attività di ricerca e sviluppo sul sistema operativo, ci stiamo lanciando a tutta velocità in un business nuovo e più ambizioso, che richiede una maggiore concentrazione sul software”. Nella divisione software, del resto, è confluito fino ad ora il 90 per cento degli investimenti dell’azienda.

Sailfish OS, grazie anche alla attenzione dedicata alla sicurezza, si è guadagnato l’interesse delle istituzioni russe per lo sviluppo di dispositivi mobile , mentre il mercato indiano, spiega Jolla, si mostra aperto più che mai alla conquista da parte dei sistemi operativi mobile alternativi rispetto agli onnipresenti Android e iOS: l’azienda, che per ora non vanta accordi concreti , riferisce di voler annunciare i risultati conseguiti in occasione del Mobile World Congress di Shanghai in programma nei prossimi giorni.

E se Jolla si concentrerà sullo sviluppo e sul licensing del sistema operativo, l’azienda che verrà costituita nei prossimi mesi avrà il compito di dare seguito agli esperimenti in ambito hardware portati avanti finora con lo smartphone e con la campagna di crowdfunding per il tablet che gli investitori dovrebbero ricevere “il prima possibile”, appena risolto il problema di approvvigionamento di “certe componenti”. Saarnio ha riferito a Techcrunch che la nuova azienda godrà di “ampia libertà di sviluppare tutti i tipi di hardware”, eventualmente equipaggiato con sistemi operativi diversi da Sailfish, soprattutto se ci si rivolgerà ad un mercato interessato alla sicurezza.

Gaia Bottà

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Pubblicato il 8 lug 2015
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