Google Maps, ovunque tu sia stato

Google Maps, ovunque tu sia stato

Nuova funzione dimostra come le mappe della Grande G traccino gli spostamenti degli utenti. Per aiutarli anche a ricordare dove hanno parcheggiato la macchina
Nuova funzione dimostra come le mappe della Grande G traccino gli spostamenti degli utenti. Per aiutarli anche a ricordare dove hanno parcheggiato la macchina

Google ha messo a disposizione nel suo servizio di mappe una nuova funzione di cronologia , che permette di tener traccia di tutti i propri spostamenti.

Your Timeline

Per il momento l’opzione, che si chiama Your Timeline , è disponibile solo per alcuni utenti e solo nella versione desktop e nell’app Android di Google Maps. Tuttavia Big G ha già fatto intendere che progressivamente verrà estesa a tutti. Your Timeline permette di visualizzare su mappa tutti i propri tragitti, giorno per giorno, collegando eventualmente a questi anche le foto scattate in determinati luoghi e caricate su Google Foto.

Per rassicurare gli utenti circa le possibili questioni di privacy, Mountain View si è premurata di riferire che non si tratta di dati liberamente accessibili e che possono essere consultati solo dall’utente cui fanno riferimento. Rappresenta insomma di un servizio diverso da quel People Sense che starebbe sviluppando Microsoft e da Nearby Friends di Facebook, che mettono questi dati al servizio delle relazioni sociali.

Si tratta in ogni caso di dati già raccolti da Google e consultabili attraverso la funzione Location History : posizione geolocalizzata, spostamenti, tempi di percorrenza e via dicendo. Il livello di dettaglio – suggerisce Google tra l’orgoglioso e l’inquietante – arriva a poter aiutare l’utente a ricordare dove ha parcheggiato la macchina .

Comunque sia, la prima preoccupazione sollevata dal servizio va proprio naturalmente alla privacy, soprattutto perché Your Timeline rende esplicita e facilmente navigabile la quantità di dati che Mountain View controlla: dati (comprensivi dei propri spostamenti) che sono il prezzo da pagare per fruire di certi servizi.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
22 lug 2015
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