SpaceShipTwo, un errore umano dietro il disastro

SpaceShipTwo, un errore umano dietro il disastro

Le indagini sull'incidente dello scorso anno svelano le cause, che a quanto pare vanno attribuite a un errore umano. Il responsabile è morto, le aziende coinvolte promettono miglioramenti sul fronte della sicurezza
Le indagini sull'incidente dello scorso anno svelano le cause, che a quanto pare vanno attribuite a un errore umano. Il responsabile è morto, le aziende coinvolte promettono miglioramenti sul fronte della sicurezza

Svolta nelle indagini della National Transportation Safety Board (NTSB) sullo schianto di SpaceShipTwo durante il volo di collaudo dello scorso autunno, incidente che stando a quanto comunica l’organizzazione americana venne causato da un errore di uno dei piloti a bordo del velivolo.

Lo scorso ottobre, Virgin Galactic era impegnata nell’ennesimo volo di collaudo del suo mezzo di trasporto per il turismo spaziale sul deserto del Mojave, ma il volo si era concluso nel peggiore dei modi con la rottura del velivolo realizzato da Scaled Composites e la morte del co-pilota 39enne Michael Alsbury.

Le ragioni “tecniche” dell’accaduto erano state individuate piuttosto in fretta dalla NTSB, che subito aveva parlato di una apertura anzitempo del meccanismo di “feathering mode” per il rallentamento e il rientro di SpaceShipTwo verso il suolo.

Il sistema di rallentamento viene attivato in due momenti successivi quando l’aereo raggiunge velocità Mach 1,4, ha rivelato la NTSB , ma nel caso di SpaceShipTwo l’attivazione è avvenuta a Mach 0,8 provocando un cedimento strutturale a causa del carico aerodinamico eccessivo.

Una mancanza di comunicazione tra il pilota e il co-pilota sarebbe all’origine dell’attivazione precoce del feathering mode da parte di quest’ultimo, dice ancora NTSB, e la responsabilità finale sarebbe da attribuire a Scaled Composites che non ha preso in debita considerazione i potenziali effetti disastrosi di un errore umano come quello che ha portato alla distruzione di SpaceShipTwo. Dal canto suo, l’azienda dice di avere a cuore la sicurezza e di aver già modificato le procedure di volo per evitare il ripetersi di incidenti del genere.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
30 lug 2015
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