GTA V, quando la mod è intollerabile

GTA V, quando la mod è intollerabile

Un nuovo caso di ban sui server di GTA scatena polemiche e discussioni. A Rockstar Games non piace che si traffichi con il multiplayer del gioco, si rischia la pirateria
Un nuovo caso di ban sui server di GTA scatena polemiche e discussioni. A Rockstar Games non piace che si traffichi con il multiplayer del gioco, si rischia la pirateria

Stando alla disavventura passata dallo sviluppatore di una mod per GTA V e un paio di admin di forum a essa dedicati, Rockstar Games è fermamente intenzionata a mettere al bando chiunque decida di creare un sistema di gioco online “alternativo” e indipendente dai server ufficiali gestiti dagli sviluppatori.
Ad assaggiare l’ira di Rockstar è stato NTAuthority , creatore della “modification” FiveM pensata per integrare il supporto al multiplayer su server dedicati esterni al client ufficiale della versione PC Windows di Grand Theft Auto V.

Saputo dell’esistenza di FiveM , la corporation ha apparentemente deciso di bandire l’account di NTAuthority su Rockstar Social Club – escludendo di fatto la possibilità, per il creatore del mod, di giocare ai titoli passati, presenti e teoricamente futuri sviluppati dalla software house.

A seguire lo stesso destino di “ban totale globale” del creatore di FiveM sono stati poi TheDeadlyDutch e Qais “qaisjp” Patankar, entrambi “colpevoli” di gestire il forum e il supporto per FiveM (TheDeadlyDutch) e di coordinare il subreddit a esso dedicato (/r/FiveM). Tutti e tre avrebbero violato i “termini di servizio” di GTA V partecipando alla creazione e alla gestione online di FiveM.

L’ennesimo attrito fra Rockstar con la community dei modder della serie GTA alimenta la circolazione di informazioni non sempre esatte, e una delle vittime del “martello del ban” (qaisjp) ha tenuto a precisare che l’uso delle modification “single player” di GTA V (FiveM incluso) non comporterebbe rischi di ban per gli utenti finali.

Rockstar ha offerto la propria spiegazione: “Il progetto FiveM costituisce un servizio non autorizzato e alternativo dedicato al multiplayer che contiene codice progettato per facilitare la pirateria”. Le condizioni d’uso a riguardo, sottolinea l’azienda, sono chiare e non ammettono sgarri.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
17 ago 2015
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