Mozilla e la navigazione che non traccia

Mozilla e la navigazione che non traccia

La beta di Firefox 42 completa la funzione della navigazione anonima con una funzione anti-tracciamento che impedisce il caricamento di componenti che vogliono sapere troppo. Chrome su mobile, invece, è meno Incognito del previsto
La beta di Firefox 42 completa la funzione della navigazione anonima con una funzione anti-tracciamento che impedisce il caricamento di componenti che vogliono sapere troppo. Chrome su mobile, invece, è meno Incognito del previsto

Mozilla, con il rilascio della beta di Firefox 42, ha invitato i propri utenti a mettere alla prova il nuovo sistema di protezione dal tracciamento di parti terze durante la modalità anonima di navigazione, che verrà introdotto per gli utenti Windows, Mac, Linux e Android con la prossima versione stabile del browser.

Firefox Tracking Protection

Mozilla, d’altra parte, è da anni che si adopera per permettere agli utenti di sfuggire al tracciamento, con l’implementazione delle specifiche do not track: secondo la Fondazione americana la strada per arginare la diffusione dei dibattuti servizi di adblocking è quella di garantire la sicurezza e la privacy degli utenti, anche in termini di advertising. Così, pur riconoscendo in ogni caso l’importanza della raccolta e dell’utilizzo dei dati, in particolare per migliorare o ritagliare le informazioni ed il servizio offerto sulle esigenze degli utenti, Mozilla sta continuando a lavorare a nuovi strumenti.

Nella nuova declinazione Tracking Protection, invece di fornire uno strumento di adblocking, Firefox si limita ad impedire la visualizzazione di adv e contenuti forniti da servizi che tracciano gli utenti monitorando le loro abitudini di navigazione . A differenza dei servizi di adblocking, insomma, ad essere bloccate non sono tutte le pubblicità, ma solo quelle componenti, bottoni social compresi, che contengono codice che rischia di violare la privacy dei netizen.

La nuova funzione si inserisce nella componente “navigazione anonima” che già garantisce sul computer dell’utente che la utilizza la non registrazione di dati di navigazione: sempre che non vi siano bug , come quello individuato nel sistema dell’omologa funzione incognito di Chrome per dispositivi mobile, che sembra conservare traccia di alcuni dei siti navigati.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
25 set 2015
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