Quell'assurdo Tetris sulle foibe

Quell'assurdo Tetris sulle foibe

di Gilberto Mondi - Il Governo italiano chiede a Lubiana di rimuovere dalla rete un gioco tremendo che simula Tetris oltraggiando la memoria dei morti delle foibe. Ma è la censura l'unica arma contro l'ignoranza?
di Gilberto Mondi - Il Governo italiano chiede a Lubiana di rimuovere dalla rete un gioco tremendo che simula Tetris oltraggiando la memoria dei morti delle foibe. Ma è la censura l'unica arma contro l'ignoranza?

Roma – Confesso che non sapevo della sua esistenza. Tantomeno sapevo che vi fosse un settimanale sloveno che lo avesse realizzato e linkato sulle proprie pagine. Confesso pure che quando ho cercato di trovarlo in rete, complice la mia totale ignoranza dell’idioma di quel popolo che ci vive accanto, non sono proprio riuscito a trovarlo. Di che parlo? Parlo del gioco da censurare.

Già. Ieri dal ministero all’Innovazione è arrivata un’appassionata nota in cui si spiegava come il ministro Stanca abbia chiesto al Governo di Lubiana di intervenire per impedire che la testata slovena Mladina continuasse a linkare un gioco agghiacciante sulle foibe. Un game online che ricalca il sempiterno Tetris , sostituendo però i mattoncini colorati con soldati stilizzati: più se ne buttano giù nelle foibe più punti si fanno.

Alla fine l’ho trovato. Mi sono accorto che sulla nota del Ministero era citato il nome quasi esatto del “gioco”, cioè “Fojbe 2000”, dopodiché con Google in pochi minuti ho trovato la URL e scoperto che si chiama “Fojba 2000” .

È un filmato Flash che farebbe ribollire non credo solo gli italiani ma chiunque abbia una vaga percezione di cosa abbiano significato le foibe, fatti dolorosissimi e sanguinosi di cui proprio ieri si è deciso di celebrare, il 10 febbraio di ogni anno, la Giornata del Ricordo (chi non sa di cosa sto parlando farebbe bene a farsi una cultura, anche cominciando da qui ).

Una schermata del.. gioco Ora la Farnesina si occuperà di portare a Lubiana la pressante richiesta di censura del Governo italiano, formulata anche da numerosi parlamentari, accompagnandola con le parole di Stanca, che spera di “evitare che una vicenda drammatica come quella delle foibe, di cui la nostra storia non si è ancora pienamente appropriata, possa essere ulteriormente banalizzata con un ignobile videogioco che costituisce, attraverso l’enorme propagazione della Rete, una istigazione alla violenza e all’odio tra popoli, rappresentando le drammatiche vicende che si sono consumate nelle cavità carsiche come un passatempo, con devastanti effetti diseducativi soprattutto per i più giovani”.

Non so, in realtà, quanti giovani italiani abbiano mai visto quel gioco, di certo molti sloveni lo hanno giocato, a giudicare anche dalla lunga lista degli score più alti che viene presentata a chi finisce una partita a questa inutile rappresentazione della stupidità. Quello che so è che Fojba 2000 è stato realizzato nel 2000 e quindi sono anni che sconosciuti gettano nelle fosse pupazzetti che massacrano la sacralità del dolore e della memoria.

Detto tutto questo non credo che censurando quel gioco si risolva granché. I danni che doveva fare li ha già fatti e quelli più grossi probabilmente li fa ora che la sua stessa esistenza emerge anche qui in Italia. Forse avrebbe avuto più senso chiedere al probabilmente giovane e sicuramente ignorante autore di Fojba 2000, il cui nome è riportato sulle pagine del settimanale, di presenziare all’istituzione in Parlamento della Giornata del Ricordo. Avrebbe avuto l’occasione di imparare qualcosa , di mettere i suoi talenti al servizio degli oltraggiati e, magari, di raggiungere con un messaggio nuovo chi in questi anni non ha davvero avuto meglio di fare che tastierare su quel gioco maledetto.

Gilberto Mondi

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Pubblicato il 12 feb 2004
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