Legge di Stabilità: canone RAI con la corrente elettrica

Legge di Stabilità: canone RAI con la corrente elettrica

La Legge di Stabilità interviene sull'imposta associata all'ipotetica ricezione del segnale televisivo. Le associazioni dei consumatori promettono battaglia
La Legge di Stabilità interviene sull'imposta associata all'ipotetica ricezione del segnale televisivo. Le associazioni dei consumatori promettono battaglia

Il canone RAI passerà da 113,50 euro a 100 Euro e sarà collegato alla bolletta elettrica . La riforma è tra quelle inserite nella cosiddetta Legge di Stabilità, la manovra fiscale ed economica presentata dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi in conferenza stampa con una serie di slide dal titolo “L’Italia col segno più”.

Canone RAI

La ratio dell’intervento, come spiega anche su Twitter Renzi, è quella della “lotta all’evasione: pagare meno, pagare tutti”. Secondo gli studi del Governo l’evasione del Canone Rai è attestata intorno ai 600 milioni di euro l’anno e dunque la sua inclusione all’interno della bolletta della corrente elettrica eliminerebbe il problema alla radice, permettendo anche di alleggerire progressivamente la cifra richiesta, partendo da 100 euro invece di 113 nel 2016 – quando entrerà in vigore la nuova normativa – ed arrivando a 95 euro nel 2017.


Certo, resta la polemica sull’identificazione di chi è soggetto al pagamento, una volta legato al possesso di un televisore e poi traslato più genericamente sugli apparecchi atti a ricevere trasmissioni televisive: questa definizione che cerca di aggirare l’evoluzione del mercato ed abbracciare anche chi si collega alle trasmissione RAI tramite streaming ha finito negli anni per causare non poche incomprensioni, come da ultimo il recapito di lettere di richiesta del canone RAI ad artigiani, commercianti e intestatari di partite IVA che hanno avuto l’onere di spiegare di non ritenere di dover pagare il bollettino giustificando tramite PEC che gli apparecchi presenti sul luogo di lavoro fossero utilizzati solo a scopo lavorativo: un nuovo adempimento (che potrebbe essere accompagnato da specifici oneri tecnici) che può costituire un ulteriore ostacolo all’attività di migliaia di piccole e medie imprese.

In generale, insomma, il problema è legato alla possibilità, che diventa onere, da parte dei cittadini di dover dimostrare di essere esenti dal pagamento della tassa. Anche per questo alcune associazioni di consumatori sono pronte a combattere e si erano espresse sulla proposta di Renzi anche quando era ancora nel campo delle ipotesi.

Secondo Altroconsumo si rischia la confusione dando per scontato che tutti siano in possesso di una tv e richiedendo il pagamento tramite bolletta elettrica si impedisce ai consumatori di capire quanto effettivamente si paghi per la fornitura elettrica; per gli stessi motivi Codacons minaccia battaglie legali e Federconsumatori insieme ad Adusbef annunciano che impugneranno il dispositivo davanti alla Corte Costituzionale.

Dubbi sono stati espressi anche dai fornitori di energia elettrica: non sono state ancora spiegate le modalità con cui avverrà la riscossione (se, per esempio, in un’unica soluzione o dilazionata su più bollette) e le conseguenze del mancato pagamento, dal momento che appare improbabile che in caso di inadempimento si proceda con il distacco della corrente.

D’altra parte per questo ed altri dettagli, per esempio se e come gli utenti in possesso di seconde o terze case possono dimostrare di aver già pagato la tassa sull’abitazione principale o per conoscere le modalità di notifica in caso di contratti elettrici legati a scantinati, garage e strutture non abitative, occorre attendere il regolamento attuativo.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
16 ott 2015
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