Windows 10, i numeri della propaganda

Windows 10, i numeri della propaganda

Microsoft glorifica i risultati di mercato del nuovo OS come servizio parlando di un'adozione senza precedenti, mentre le statistiche di utilizzo su PC prospettano una situazione parecchio diversa
Microsoft glorifica i risultati di mercato del nuovo OS come servizio parlando di un'adozione senza precedenti, mentre le statistiche di utilizzo su PC prospettano una situazione parecchio diversa

Microsoft inaugura il nuovo anno comunicando gli importanti risultati raggiunti da Windows 10, sistema operativo universale focalizzato su cloud e mobile che sarebbe ora attivo su 200 milioni di dispositivi diversi. Numeri che, a volerli guardare bene, restituiscono una fotografia confusa delle reali performance di mercato del nuovo prodotto-servizio di Redmond.

In quei 200 milioni c’è infatti di tutto, visto che Microsoft ha incluso anche le console Xbox One (aggiornate con l’ultimo firmware basato sul nuovo OS), i terminali mobile Lumia e qualsiasi altro apparato su cui qualcuno ha fatto girare Windows 10 nell’ultimo mese tra i “dispositivi con Windows 10 attivo”.

Redmond fa il confronto con Windows 7 e Windows 8 e incensa Windows 10 come un successo senza precedenti, anche se in realtà il confronto è problematico visto che con le precedenti release dell’OS la corporation calcolava le licenze vendute tramite i canali commerciali più che le “attivazioni” mensili del sistema.

Windows 10 è inoltre gratuito per il primo anno, mentre Windows 7 e Windows 8 gratuiti non lo sono mai stati; anche il trend di aggiornamento a Windows 10, come evidenziato dalle statistiche di navigazione Web di NetMarketShare , dovrebbe piuttosto preoccupare Microsoft visto che l’adozione del nuovo sistema (a costo zero fino all’estate del 2016) rallenta di mese in mese e riesce al massimo a tallonare il market share dell’oramai obsoleto Windows XP.

Al di là della lettura dei numeri fornita da Microsoft, insomma, Windows 10 non sfonda: la corporation è arrivata a spingere l’installazione/upgrade dell’OS con tecniche da adware (“aggiornare ora” o “aggiornare stanotte”) generando una reazione poco accomodante da parte degli utenti più attenti, mentre l’invasività del monitoraggio sull’utilizzo del sistema – che alimenta buona parte dei numeri succitati – si fa sempre più allarmante e inquietante .

Microsoft non si scompone e riferisce che i settori aziendale ed educativo adorano Windows 10 e sono pronti all’upgrade di massa, un vero e proprio tentativo di adottare un campo di distorsione della realtà simile a quello alla base del business Apple . Redmond e il CEO Satya Nadella sono però disposti a concedere spazio ai fatti concreti nel commentare l’andamento del business nel settore mobile, con un market share da zerovirgola che Steve Ballmer aveva già criticato aspramente e Nadella definisce addirittura “insostenibile”. Ma oggi contano di più i servizi e le app usate dai clienti, chiosa l’ad di Redmond.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
5 gen 2016
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