Yahoo taglia per contenere le perdite

Yahoo taglia per contenere le perdite

Senza Alibaba il sito in viola soffre. Il CEO Marissa Mayer è pronta a fare sacrifici: il 15 per cento del lavoratori perderà il posto. Chiuderà anche la sede di Milano
Senza Alibaba il sito in viola soffre. Il CEO Marissa Mayer è pronta a fare sacrifici: il 15 per cento del lavoratori perderà il posto. Chiuderà anche la sede di Milano

Yahoo ha presentato la quarta trimestrale del 2015 e, per la seconda volta di fila, manca le aspettative degli investitori e continua a perdere.

Anche se i guadagni per azione rimangono in linea con le attese di Wall Street (0,13 dollari ad azione), il fatturato del sito in viola, che subisce anche l’ assenza dai conti di Alibaba, ha registrato una perdita di 15 punti percentuali, fermandosi a 1.273 milioni di dollari .

Oltre all’accordo sottoscritto ad ottobre con Google, la il CEO di Yahoo Melissa Mayer spiega che non ha mai avuto più fiducia nella sua azienda, la cui strategia passerà per la riorganizzazione del business, in particolare con la suddivisione dell’Ad Group in due divisioni, Gemini e BrightRoll e in 7 diversi tipi di offerte: search, mail, tumblr, news, sport, finanza e lifestyle. L’idea è insomma quella di concentrare gli sforzi sui punti di forza della piattaforma.

A dare speranza al CEO Mayer, d’altra parte, è il gruppo MAVEN (mobile, video, native e social), in grado di valere complessivamente nel 2015 1,6 miliardi di dollari e di rappresentare il 45 per cento della crescita totale del fatturato di Yahoo: un esempio sono le ricerche mobile che proprio in concomitanza della scorsa trimestrale hanno per la prima volta superato per Yahoo quelle da desktop, consolidandosi come la principale fonte di fatturato.

La strategia prevede altresì una ristrutturazione aziendale, vale a dire licenziamenti: per rimettere in ordine i conti il CEO ha confermato il taglio del 15 per cento della sua forza lavoro , costituita al momento da 10.400 impiegati e destinata a scendere entro la fine del prossimo anno a 9mila, con la conseguente chiusura degli uffici di Milano, Dubai, Città del Messico, Buenos Aires, Madrid già dal primo quarto dell’anno. A rischiare di chiudere , inoltre, i Yahoo Labs , che come gli X Labs di Google sono i laboratori dedicati alle ricerche più ambiziose e meno legate a risultati nel breve-medio periodo.

Insieme ai lavoratori subirano una contrazione i fornitori e saranno dismessi asset per un valore programmato di 1 miliardo di dollari , ed in totale Yahoo, afferma Meyer, sarà del 42 per cento più piccola rispetto al 2012.
In ogni caso il CEO afferma che ci vorrà ancora tempo per cogliere i frutti di questa ristrutturazione: il 2016 sarà un anno di transizione “e la crescita tornerà a registrarsi nel 2017”.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
3 feb 2016
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