Clinton, è Guccifer il cracker delle email

Clinton, è Guccifer il cracker delle email

L'hacker rumeno si assume la responsabilità della compromissione del server privato di Hillary Cliton, un'operazione facile facile che contraddice quanto dichiarato dalla possibile candidata democratica alla Casa Bianca. Che ora dovrà testimoniare
L'hacker rumeno si assume la responsabilità della compromissione del server privato di Hillary Cliton, un'operazione facile facile che contraddice quanto dichiarato dalla possibile candidata democratica alla Casa Bianca. Che ora dovrà testimoniare

Marcel Lehel Lazar, il cracker meglio noto come Guccifer, si è auto-attribuito la responsabilità della breccia nel server privato per le email di Hillary Clinton, scandalo politico che ha fin qui partecipato un po’ in sordina alle primarie americane ma che potrebbe compromettere il futuro politico della possibile candidata del Partito Democratico per la corsa alla Casa Bianca.

Il cracker rumeno che si fa chiamare Guccifer ha una vera e propria passione per le operazioni ai danni dei politici e dei potenti americani, ed è attualmente detenuto in una prigione statunitense per rispondere delle sue azioni davanti ai giudici statunitensi prima di fare ritorno nelle galere rumene.

Intervistato da Fox News , ora Lazar dice di aver raggiunto il server di Clinton dopo aver preso di mira quello del suo confidente Sidney Blumenthal nel 2013, e di averlo compromesso senza dover usare tecniche particolarmente sofisticate.

La sicurezza del server era scarsa, suggerisce Lazar, fatto che se verificato andrebbe a cozzare contro quanto assicurato da Clinton – e cioè che il sistema era sempre stato al sicuro da compromissioni esterne; i contenuti del server, dice ancora Lazar, erano poco interessanti e sembravano riguardare la propaganda politica più che le comunicazioni istituzionali dell’allora Segretario di Stato.

Le rivelazioni di Guccifer arrivano a scaldare la campagna per le primarie del Partito Democratico per la scelta del candidato presidente tuttora in corso, e il peggio per Hillary Clinton potrebbe non essere finito: il giudice distrettuale Emmet Sullivan ha avvertito l’ex-Segretario di tenersi pronta, perché nella vicenda delle email che si dibatterà in aula potrebbe essere richiesta la sua testimonianza diretta.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
6 mag 2016
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