ForcePhone, 3D Touch formato app

ForcePhone, 3D Touch formato app

Un software allo studio presso l'Università del Michigan utilizza l'altoparlante e il microfono di qualsiasi smartphone per trasformarne lo schermo in un display sensibile allla pressione. L'ispiratore? L'uomo pipistrello di Dark Knight
Un software allo studio presso l'Università del Michigan utilizza l'altoparlante e il microfono di qualsiasi smartphone per trasformarne lo schermo in un display sensibile allla pressione. L'ispiratore? L'uomo pipistrello di Dark Knight

Il sistema 3D Touch , evoluzione di Force Touch , ha fatto scuola. Entrambe le tecnologie, inventate da Apple per rilevare la pressione esercitata dalle dita dell’utente, hanno oggi come antagoniste modalità funzionali omologhe implementate in terminali di alto profilo, come il Galaxy S7 di Samsung e il recentissimo Axon 7 di ZTE. Secondo gli analisti, questa tecnica costruttiva, al pari dei sensori biometrici per impronte, è destinata a far proseliti e ad essere estesa, in tempi relativamente brevi, a tutti i terminali di nuova generazione. Ma all’orizzonte si profila una novità sorprendente destinata, per certi versi, a rivoluzionare il settore.

ForcePhone

Un dottorando e un professore dell’università del Michigan, Yu-Chih Tung e Kang Shin , hanno messo a punto una tecnica chiamata ForcePhone , implementabile praticamente su qualsiasi smartphone basato su Google Android e in grado di trasformare lo schermo del dispositivo in un display capace di rilevare l’intensità della pressione .


Come funziona? Molto semplice: ForceTouch si avvale del microfono e dell’altoparlante del telefono. Tramite quest’ultimo emette un tono praticamente inudibile all’orecchio umano, circa 18kHz . Quando l’utente interagisce con lo schermo, il suono emesso dagli altoparlanti viene modulato nella sua intonazione (frequenza), riacquisito tramite il microfono ed elaborato attraverso complessi algoritmi. Lo scopo di tutto questo? Riconoscere le screen-gesture, con e senza tocco, e correlarle a comandi operativi specifici. Non solo, dunque, per emulare uno schermo sensibile alla pressione, ma anche per mettere a punto modalità di interazione utente-dispositivo assolutamente inedite.

L’idea, ha spiegato Yu-Chih Tung è nata da una scena del film Dark Knight (Il cavaliere oscuro), in cui Batman, per tracciare e seguire i movimenti del suo acerrimo nemico Joker, trasforma tutti i dispositivi mobili di Gotham City in un articolato sistema sonar in grado di monitorarlo costantemente.

Force Touch, ha dichiarato il team di ricerca americano, è fruibile senza dover ricorrere ad apparati e circuitazione hardware dedicati, semplicemente installando un’app . Purtroppo non lo vedremo presto sul mercato. La tecnologia alla base del suo funzionamento, infatti, è tuttora in fase di sviluppo e perfezionamento. Ciononostante, assicurano dall’Università del Michigan, chi ne vorrà una dimostrazione potrà averla dal 27 al 29 giugno durante il MobiSys 2016 che si terrà a Singapore.

Luca Barbieri

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Pubblicato il 31 mag 2016
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