Volkswagen, miliardi per il Dieselgate

Volkswagen, miliardi per il Dieselgate

Il costo per la casa di Wolfsburg diventa ufficiale e cresce di qualche miliardo, le agenzie governative statunitensi si dicono soddisfatte ma minacciano: il caso non è ancora chiuso, i tedeschi pagheranno ancora
Il costo per la casa di Wolfsburg diventa ufficiale e cresce di qualche miliardo, le agenzie governative statunitensi si dicono soddisfatte ma minacciano: il caso non è ancora chiuso, i tedeschi pagheranno ancora

Dopo le indiscrezioni degli ultimi giorni , l’accordo tra autorità USA e Volkswagen sul cosiddetto dieselgate è diventato ufficiale con una cifra che non lascia adito a dubbi sulla gravità della situazione: la casa automobilistica tedesca dovrà pagare 14,7 miliardi di dollari per compensare i danni, danaro che verrà investito sia per risarcire i clienti che i danni all’ambiente attraverso le rispettive agenzie governative interessate dal caso. E non è ancora finita: in futuro Volkswagen potrebbe pagare ancora.

L’utilizzo dei dispositivi alterati per la misurazione delle emissioni inquinanti costerà prima di tutto 10 miliardi di dollari in risarcimenti agli automobilisti statunitensi , che potranno scegliere tra la riparazione dell’autovettura, la riconsegna alla casa madre dietro compenso economico compreso tra 12.500 e 44.000 dollari – a seconda dell’età e delle condizioni del mezzo – o anche la cancellazione delle rate mancanti per l’estinzione dell’eventuale finanziamento acceso con l’acquisto.

In tutto sono interessati quasi 500.000 veicoli diesel venduti negli USA tra il 2009 e il 2015, dicono le autorità, appartenenti a brand parecchio noti come Jetta, Passat, Golf, Beetle e Audi A3 TDI. Dopo aver risarcito gli acquirenti, Volkswagen dovrà poi impiegare i restanti 4,7 miliardi indicati nell’accordo per tentare di compensare i danni causati all’ambiente con le emissioni di gas serra superiori a quelle nominali.

La casa di Wolfsburg dovrà altresì investire nelle energie verdi, così da placare in un sol colpo i procuratori e i giudici federali sguinzagliati dalla Environmental Protection Agency (EPA), dall’Ufficio dell’Avvocatura Generale della California, dalla California Air Resources Board (CARB) e infine dalla Federal Trade Commission (FTC).

Nell’annunciare l’accordo con le autorità statunitensi, Volkswagen ammette di dover pagare un prezzo salato per il business automobilistico, una somma che però il management aveva già messo in conto nei mesi passati. Wolfsburg sostiene di essere pronta a sopportare tutte le conseguenze del dieselgate, mentre dagli USA avvertono la corporation tedesca: i 14,7 miliardi di dollari sono un accomodamento parziale, un “primo passo” verso l’accertamento della responsabilità di Volkswagen nello scandalo delle emissioni truccate.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
30 giu 2016
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