TIM e Wind adeguano il roaming estero. Tutto sistemato?

TIM e Wind adeguano il roaming estero. Tutto sistemato?

La segnalazione Aduc ha prodotto l'intervento di Agcom e l'obbligo per gli operatori di mettere mano al listino. Le pagine web sono ancora da aggiornare
La segnalazione Aduc ha prodotto l'intervento di Agcom e l'obbligo per gli operatori di mettere mano al listino. Le pagine web sono ancora da aggiornare

È passato più di un mese dalla diffida con cui il Garante per le comunicazioni ha intimato TIM e Wind di adeguare le loro tariffe per il roaming secondo quanto previsto dal Regolamento UE 2015/2120 . L’ Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori (Aduc) aveva chiesto l’intervento del garante contro i due operatori che avrebbero attivato automaticamente le tariffe ai clienti ignari, una volta superati i confini nazionali. Si trattava di “Europa Daily Basic” per TIM e “Offerta per la nuova regolamentazione valida in Unione Europea” per Wind. In entrambi i casi, in violazione al regolamento, venivano applicati costi flat che generavano una maggiorazione superiore ai limiti imposti dall’UE . Tra le “lacune” figuravano anche la scarsa informazione e i vincoli imposti all’utente finale.

Wind_Tim

In ottemperanza alla richiesta di adeguamento tariffario , seguita a stretto giro anche da un atto di indirizzo sulla corretta applicazione del Regolamento , gli operatori col dito puntato contro hanno, con qualche giorno di ritardo, modificato la loro proposta commerciale.

TIM ha risposto con una tariffa base che sarà applicata a tutti i clienti con servizio ricaricabile e abbonamento che non hanno già attive opzioni specifiche per il servizio roaming. Sono previsti 19 centesimi al minuto per le chiamate tra Stati europei; 1,39 centesimi al minuto per la ricezione di chiamate; 7 centesimi per gli SMS e 9 centesimi per ogni MB dati scaricato. La tariffazione avviene sulla base dei secondi effettivi di chiamata, mentre il traffico dati è tariffato a scatti anticipati. Bene se non fosse che la tariffa non è ancora messa in evidenza sul sito dell’operatore in maniera chiara.

Più confusa è la situazione per Wind. La tariffa a consumo che rispetta i paletti della UE viene infatti definita “opzione tariffaria”, termine che potrebbe essere equivocato dall’utente. La stessa inoltre non figura ancora tra le tariffe base all’estero del sito dell’operatore. Il comportamento di Wind è dunque ancora potenzialmente discutibile . I prezzi applicati, una volta che si sarà riusciti ad attivare una tariffa che dovrebbe essere invece applicata di default sono di 23,1 centesimi al minuto per le chiamate effettuate; 6,1 centesimi al minuto per le chiamate ricevute; 7,3 centesimi per gli SMS e 24,4 centesimi per ogni MB scaricato. Inoltre La tariffazione è al secondo per le chiamate e a kbyte per le connessioni dati. Per le sole chiamate effettuate è previsto l’addebito anticipato per i primi 30 secondi di conversazione.

Aduc, alla luce degli sviluppi, suggerisce di richiedere il rimborso al gestore per gli importi pagati in eccedenza rispetto ai massimi tariffari previsti dall’Unione Europea chiedendone la restituzione con mezzo raccomandata di messa in mora o PEC. C’è da scommettere che l’ultima parola non sia ancora detta.

Mirko Zago

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Pubblicato il
5 lug 2016
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