Context Graph, Firefox anticipa l'utente

Context Graph, Firefox anticipa l'utente

L'ultimo progetto della fondazione statunitense vuole reinventare l'ennesima funzionalità della navigazione Web, dando agli utenti consigli sui contenuti da visitare basati sulla cronologia
L'ultimo progetto della fondazione statunitense vuole reinventare l'ennesima funzionalità della navigazione Web, dando agli utenti consigli sui contenuti da visitare basati sulla cronologia

Il responsabile (e vice-presidente) del progetto Firefox Nick Nguyen ha presentato una nuova tecnologia sperimentale chiamata Context Graph , un modo per reinventare il pulsante di navigazione in avanti (“forward button”) arricchendolo di nuovi contenuti capaci di soddisfare le mai dome necessità di fruizione degli utenti.

In sostanza Context Graph si prefigge l’obiettivo di assistere nella navigazione Web l’utente di Firefox, suggerendo nuove pagine e nuovi siti – quindi nuovi contenuti e informazioni – da visitare: i suggerimenti saranno basati sia sulla cronologia dell’utente che sulle abitudini di navigazione degli altri partecipanti al progetto.

Il nuovo “engine di raccomandazioni” a cui lavora Mozilla intende fare in grande quello che in molti già fanno in piccolo per specifiche categorie del Web, e stando a quanto sostiene Nguyen gli sviluppatori sono ben consapevoli non avere alcuna garanzia di successo come al momento del lancio della prima versione di Firefox nel 2004.

La raccolta dei dati necessari al funzionamento di Context Graph rispetterà appieno la privacy , promette Mozilla, e una versione (molto) preliminare del servizio è già attiva grazie al contributo di un piccolo gruppo di volontari che partecipano al progetto.

Più che del possibile insuccesso o della privacy degli utenti, in ogni caso, Mozilla dovrebbe preoccuparsi soprattutto dell’opportunità di spendere risorse preziose su un progetto del genere: i primi commenti suggeriscono un futuro incerto per Context Graph, visto che si tratta di una novità che arriva da un’organizzazione il cui prodotto di punta è sempre meno rilevante (Firefox) e che continua a “reinventare” cose piuttosto che pensare a trattenere l’emorragia di utenza.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 8 lug 2016
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