Nintendo, la nuova console è un mini-NES

Nintendo, la nuova console è un mini-NES

Il produttore nipponico annuncia una console che somiglia a una versione miniaturizzata dello storico NES, con 30 giochi integrati. L'ennesima operazione che fa leva sulla nostalgia
Il produttore nipponico annuncia una console che somiglia a una versione miniaturizzata dello storico NES, con 30 giochi integrati. L'ennesima operazione che fa leva sulla nostalgia

Nintendo stuzzica la nostalgia dei gamer con l’annuncio di NES Classic Edition , una mini-console che replica sul palmo della mano il design dell’omonima console nipponica regina degli anni ’80. I giochi sono inclusi, così come il controller, e prevedibilmente non è ammessa la possibilità di usare le cartucce dei giochi originali.

Il NES in miniatura arriverà l’11 novembre (sul mercato americano) al costo di 60 dollari, e permetterà di giocare sui TV-set moderni grazie alla porta HDMI integrata. I 30 giochi inclusi includono “hit” storiche e dalla giocabilità senza tempo del calibro di Castlevania, Donkey Kong, Gradius, Mega Man 2, Pac-Man, Super Mario Bros 1/2/3, The Legend of Zelda, Zelda II: The Adventure of Link e altri ancora.

Stando a quanto sostiene il presidente della divisione statunitense di Nintendo Reggie Fils-Aime, un gadget come NES Classic Edition è “l’ideale” per ricordare ciò che ha reso grande la console e per passare le stesse “memorie nostalgiche” alla nuova generazione di giocatori. Ciascun gioco è dotato di “punti di sospensione” multipli, così da permettere di ricominciare a giocare anche in un momento successivo.

L’operazione nostalgia di Nintendo manca quindi delle caratteristiche indispensabili per replicare l'”autentica” esperienza NES, vale a dire un livello di difficoltà (in termini di gameplay ma anche di esperienza utente) che la “nuova generazione” di giocatori difficilmente apprezzerebbe.

La corporation nipponica arriva poi in ritardo in un business, quello del retrogaming virtualizzato, sterilizzato e impacchettato in formato mignon tutto compreso, che in questi anni ha già conquistato marchi storici – e oramai molto meno rilevanti nel moderno panorama ludico – del calibro di Atari, Mattel e Colecovision.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
14 lug 2016
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