Crowdfunding, le idee prendono vita

Crowdfunding, le idee prendono vita

Come usare le piattaforme online di raccolta fondi per finanziare nuovi progetti
Come usare le piattaforme online di raccolta fondi per finanziare nuovi progetti

Una buona idea non basta per avere successo: occorrono anche i fondi per finanziarla. A rendere le cose ancora più complicate negli ultimi anni ci ha pensato la crisi finanziaria che ha reso sempre più difficile l’accesso al credito per le PMI. Parallelamente però si sono diffuse le piattaforme di crowdfunding che consentono di raccogliere fondi attraverso Internet . Si tratta di un fenomeno che recentemente ha preso piede anche in Italia e che registra una costante crescita. In parole semplici, queste piattaforme consentono a chi ha un’idea di pubblicarla online per un periodo di tempo prestabilito. Il sito provvede poi a raccogliere le donazioni trattenendo per il suo servizio una piccola commissione, che di solito si aggira sul 5 per cento delle somme donate. Un’opportunità, quindi, per tutti coloro che hanno un’idea o un progetto geniale e di sicuro successo, ma che non hanno i fondi per realizzarlo.


Pepple Time è stata una delle campagne di crowdfunding di maggior successo di sempre. Avviata su Kickstarter, ha raccolto oltre 20 milioni di dollari per realizzare la terza generazione dell’orologio intelligente Pepple Watch

I numeri in Italia
Quello che ha dato una marcia in più al crowdfunding è l’uso dei social media, grazie ai quali diventa molto più facile e veloce la diffusione delle idee per raggiungere una vasta platea di possibili sostenitori. Secondo uno studio condotto dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano al quale hanno partecipato 51 piattaforme di crowdfunding italiane (circa il 62 per cento del totale), nel 2015 si è registrato un +68 per cento di piattaforme attive rispetto l’anno precedente. Nella maggior parte dei casi queste piattaforme si rivolgono a privati (82 per cento), ma sono numerose anche quelle che si rivolgono ad associazioni (74 per cento). Importante comunque anche il numero di quelle orientate alle aziende (67 per cento) e alla Pubblica Amministrazione (49 per cento).


Tra le campagne di crowdfunding italiane più famose c’è quella avviata su Derev.com che ha consentito di raccogliere quasi 1,5 miliardi di euro per ricostruire la Città della Scienza di Napoli distrutta da un incendio il 4 marzo del 2013

Non tutti i progetti presentati vengono poi effettivamente pubblicati. Nel 2015 si è comunque registrato un vero e proprio boom. I progetti presentati sono stati ben 100.924 (+108 per cento rispetto al 2014) di cui pubblicati 21.384 (+67 per cento). Diminuito invece il tasso di successo, passato dal 37 per cento al 30 per cento. Il totale delle donazioni raccolte nel nostro Paese nel 2015 è stato di circa 56,8 milioni di euro, con un aumento dell’85 per cento rispetto al 2014. Secondo gli intervistati, nel 2016 si dovrebbe registrare un aumento delle campagne imprenditoriali, civiche e immobiliari, a fronte di una diminuzione di progetti di tipo creativo, culturale e sociale. A fine anno, inizi del 2017 si potranno tirare le somme, per valutare se tale previsione è stata rispettata. Un ultimo dato importante che emerge dal rapporto del 2015 è come prevalgano quelle di piccolo taglio, con una richiesta di finanziamento compreso tra i 1.000 e i 10.000 euro (81 per cento del totale).

Il crowfunding è quindi un fenomeno in costante crescita, un’opportunità importante per chi vuole trovare i finanziamenti per realizzare un progetto. Non c’è praticamente limite al tipo di campagne che si possono avviare. Si va dalla realizzazione di startup, alla raccolta fondi per opere pubbliche o per fare beneficienza. Se l’idea è buona ed è fattibile, scegliendo la giusta piattaforma di crowdfunding sarà facile realizzarla . Il Web diventa quindi il luogo dove il progettista e il sostenitore possono incontrarsi e unire le proprie forze per realizzare grandi cose.

Ma come funzionano nel concreto le piattaforme di crowdfunding? I modelli sono essenzialmente quattro.

Reward-based
È il modello più diffuso. In pratica chi finanzia il progetto ottiene in cambio una ricompensa che può essere di vario genere e che cambia in base alla somma donata. I progetti possono essere di qualsiasi natura: sociale, culturale, ambientale e anche imprenditoriale. Il sito in questo caso permette a chi pubblica la campagna di realizzare una pagina con titolo, descrizione, foto e video sull’idea o sul prodotto da realizzare. Di solito è prevista anche una sezione in cui è possibile lasciare commenti ed essere aggiornati sul progetto stesso. Naturalmente è presente anche la sezione relativa ai premi che si riceveranno in base alla donazione: non si tratta di ricompense in denaro, bensì di premi di varia natura o di vantaggi , come ad esempio uno sconto sull’acquisto del prodotto una volta realizzato.

Donation-based
In questo modello, invece, il donatore partecipa fornendo un finanziamento per sostenere una causa o un’iniziativa no-profit senza avere nulla in cambio . In pratica si tratta di una vera e propria donazione effettuata attraverso i nuovi strumenti digitali. Questo tipo di modello viene utilizzato di solito da associazioni umanitarie, enti, movimenti e altro per sostenere cause sociali, etiche o filantropiche. Attraverso le piattaforme di crowdfunding possono raggiungere un numero più elevato di sostenitori per le proprie attività e tenerli aggiornati su come verranno utilizzate le donazioni.

Lending-based
In pratica questo modello non è altro che prestiti tra privati a un tasso agevolato . Chi si rivolge alla piattaforma di crowdfunding chiede un prestito per realizzare un progetto, sia personale che di natura imprenditoriale. Chi presta i solti, lo fa investendo i propri risparmi ad un tasso d’interesse maggiore rispetto a quello praticato dalle banche. Viene anche definito Peer-to-Peer Lending .

Equity-based
In questo ultimo modello il finanziatore riceve in cambio delle quote partecipative del progetto ottenendo di conseguenza eventuali dividendi . Si tratta quindi di un modello molto utilizzato dalle startup che così possono ottenere il capitale necessario per realizzare il progetto, ricompensando l’investitore con azioni o quote della società. Un modello del genere comporta notevoli problematiche dal punto di vista regolamentare perché non si tratta di un semplice passaggio di denaro. È il più giovane dei quattro modelli e l’Italia è uno dei primi Paesi ad aver adottato una normativa specificatamente dedicata a questa tipologia di crowdfunding.

Molte piattaforme adottano più di un modello per attirare il maggior numero possibile di progetti. Chi adotta il modello Reward-based, poi, può offrire agli utenti che creano una campagna due tipologie di raccolta fondi. In una campagna All or Nothing le donazioni vengono accreditate sul conto del beneficiario solo al raggiungimento dell’obiettivo. In caso contrario la somma viene restituita al donatore senza trattenere alcuna commissione. In quelle Keep it All , invece, tutti i fondi raccolti vengono accreditati anche se non si raggiunge l’obiettivo. L’autore in questo caso si impegna di solito al completamento del progetto con altri fondi, garantendo comunque la ricompensa per il donatore. Grazie alle piattaforme di crowdfunding, quindi, chiunque abbia un’idea progettuale valida, può finalmente realizzarla, a patto di scegliere la piattaforma giusta e creare una campagna nel modo corretto. Avviare una campagna di raccolta fondi online non è difficile e richiede pochissimi minuti. A dimostrazione di ciò, vedremo come crearne una su Eppela . L’abbiamo scelta perché, oltre ad essere tra le piattaforme italiane reward-based più importanti, apprezzata soprattutto da creativi e startup, mette a disposizione un’interfaccia intuitiva, con tanti consigli utili per l’utente. E chi sostiene un progetto non corre alcun rischio perché, in caso di mancato raggiungimento dell’obiettivo, la somma donata viene interamente riaccreditata sulla carta.

Per avviare una campagna di raccolta fondi su Eppela, nell’ apposita pagina del sito Web diamo un Titolo al progetto, in Traguardo specifichiamo la somma che desideriamo raccogliere e in Location inseriamo la zona di interesse del progetto che può essere una città, una regione, una nazione o il mondo intero.


Premendo Prosegui si passa alla fase di registrazione dell’account. Possiamo cliccare Registrati ora e compilare il modulo inserendo nome, cognome, indirizzo email e scegliendo un nome utente e una password, oppure velocizzare il tutto utilizzando l’account Facebook, Twitter o Google.


Si dovrà passare poi a specificare i dettagli del progetto. Il primo passo è inserire le informazioni di base, specificando la categoria (se ne possono scegliere fino a un massimo di 3), il traguardo da raggiungere e il tempo di permanenza online del progetto sulla piattaforma. Per proseguire clicchiamo Salva e Continua .


In Media sarà possibile inserire un’immagine (come la locandina) e un video. Si tratta di elementi utili a comunicare l’obiettivo del progetto e ad attirare i possibili investitori. Per aggiungere un video è necessario caricarlo prima su YouTube o Vimeo e poi inserire l’URL in Eppela.


La scheda successiva è Info , dove sarà possibile inserire un sottotitolo utile a spiegare l’obiettivo del progetto, più una descrizione dettagliata. Si possono inserire più blocchi di testo, uno sul progetto, uno sul team, uno su come verranno usati i fondi e così via.


Per terminare sarà necessario stabilire le ricompense per incentivare i donatori e inserire le ultime informazioni in Bio . Se tutte le sezioni sono state completate correttamente, è sufficiente cliccare su Invia progetto per sottoporre il progetto agli advisor di Eppela che valuteranno la fattibilità e la sostenibilità per poi mettersi in contatto con noi.


In sintesi, affinché un progetto possa raggiungere l’obiettivo prefissato, è importante seguire alcuni semplici consigli. Occorre stabilire un obiettivo realistico: puntare troppo in alto potrebbe far spaventare i possibili sostenitori, aumentando il rischio del mancato raggiungimento del traguardo. Nella descrizione è bene usare un linguaggio informale e onesto. Si deve essere coinvolgenti, dimostrando di credere fermamente in ciò che si deve realizzare. Lo stile non è importante, ma occorre essere completi nella descrizione, rispondendo ad ogni eventuale domanda e dimostrandosi disponibili nei confronti di chi chiederà maggiori informazioni. Non bisogna dimenticare di descrivere una breve storia del progetto, le persone che ci stanno dietro e lo scopo della campagna. Per rendere il tutto più coinvolgente, aiutiamoci sempre con immagini e video di impatto che descrivano meglio il progetto: non occorre usare strumenti professionali; uno smartphone con fotocamera decente va più che bene. E se non volessimo avviare una campagna su Eppela, ma sostenere quella di altri?
In tal caso, rechiamoci sulla home page del sito e clicchiamo Esplora . Tutte le campagne presenti sulla piattaforma sono suddivise in base alla categoria, ma si può usare lo strumento di ricerca cliccando sulla lente d’ingrandimento.


Una volta selezionata la categoria, verranno visualizzati i progetti presenti. È possibile filtrare i risultati selezionando tra In corso , Nuovi , Finanziati e In scadenza . Per ogni progetto viene visualizzata un’anteprima con immagine e titolo, la somma raccolta e la percentuale dell’obiettivo raggiunto.


Dopo aver cliccato sul progetto che si vuole sostenere, viene visualizzata la scheda dettagliata con tutte le informazioni. Si potrà controllare il traguardo da raggiungere, i soldi raccolti fino a quel momento e il numero di giorni rimanenti al termine della campagna. Per sostenere il progetto basta cliccare su Contribuisci .


La pagina successiva mostra il tipo di ricompense stabilite dalla campagna in base alle donazioni effettuate. Per ogni campagna sono disponibili almeno tre tipi di ricompense. È anche possibile effettuare una donazione libera, senza richiedere alcuna ricompensa, specificando manualmente la somma.


Dopo aver cliccato sulla ricompensa scelta, si verrà trasferiti alla pagina per inserire gli estremi della carta di pagamento (si può usare anche la Postepay). Inseriti anche i dati di fatturazione (scegliendo tra persona fisica e azienda) è sufficiente cliccare su Contribuisci .


Un messaggio confermerà che si è diventati ufficialmente sostenitori del progetto e si potrà condividerlo con altre persone sfruttando i social network. Qualora la campagna non dovesse raggiungere il traguardo stabilito, le offerte effettuate verranno interamente rimborsate sulla stessa carta di credito.

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Pubblicato il
19 set 2016
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