FaceTime, Apple deve milioni a VirnetX

FaceTime, Apple deve milioni a VirnetX

Cupertino, assodata la violazione di due brevetti, dovrebbe risarcire profumatamente l'azienda che li detiene. VirnetX è determinata nel voler mettere a frutto il proprio business in odor di patent trolling
Cupertino, assodata la violazione di due brevetti, dovrebbe risarcire profumatamente l'azienda che li detiene. VirnetX è determinata nel voler mettere a frutto il proprio business in odor di patent trolling

302,4 milioni di dollari di danni: questo è quanto Apple dovrebbe corrispondere a VirnetX, entità non praticante del Nevada che vive del proprio patrimonio di proprietà intellettuale, azienda che dal 2010 accusa Cupertino dell’indebito sfruttamento di certi titoli legati alle soluzioni di comunicazione integrate in FaceTime e al servizio VPN On Demand.

VinetX vs. Apple

I titoli oggetto del contendere, che VirnetX aveva acquisito da Science Applications International Corporation (SAIC), erano quattro: si tratta dei brevetti 7,418,504 e 7,921,211 per FaceTime e 6,502,135 e 7,490,151 per VPN On Demand. Nel 2012, in primo grado di giudizio, Apple era stata riconosciuta colpevole delle violazioni: condannata a pagare 368 milioni di dollari, Cupertino era ricorsa in appello senza grande fortuna : la giustizia del Texas aveva confermato la violazione, prescrivendo però un nuovo conteggio dei danni, calcolati da VirnetX in maniera non proprio trasparente. Apple era uscita sconfitta dal confronto : i danni da corrispondere, secondo il tribunale texano che si è occupato del caso nel mese di febbraio 2016, ammontavano a 625 milioni di dollari.

A infondere in Apple nuove speranze, c’è però stato l’ordine di ricelebrare il processo poiché il giudice ha ritenuto poco chiare le testimonianze offerte ai giurati. In questo contenzioso , si sarebbe dovuto decidere della sola stima dei danni relativi ai due brevetti sfruttati in FaceTime , assodata la violazione da parte della Mela.

Apple riteneva di dover versare a VirnetX un massimo di 25 milioni di dollari, mentre VirnetX, sulla base delle vendite dei dispositivi di Cupertino, chiedeva un risarcimento nell’ordine dei 300 milioni di dollari. Il tribunale ha scelto di dare ragione all’azienda del Nevada in odor di patent trolling: VirnetX, secondo la corte, ha provato in maniera esaustiva le proprie ragioni e il risarcimento per i due titoli è stato fissato in 302.427.950 dollari .

Per il momento né Apple né VirnetX hanno commentato l’esito del confronto in tribunale. Si tratta solo di una battaglia, in uno scontro che probabilmente si protrarrà ancora a lungo . Si deve ancora stabilire se Apple abbia violato intenzionalmente i due brevetti, eventualità che potrebbe portare al raddoppio dell’entità dei danni; si deve ancora appurare la posizione di Cupertino rispetto agli altri due brevetti chiamati in causa da VirnetX; si deve ancora valutare la validità dei brevetti dell’azienda del Nevada, nel corso di un contenzioso presso lo US Patent Office che potrebbe durare anni prima di giungere ad una conclusione definitiva. Entrambe le aziende sembrano determinate nel sostenere le proprie istanze: se VirnetX ha già chiamato in causa Apple per le versioni più recenti delle sue piattaforme di comunicazione, Cupertino non sembra disposta a cedere su nessun fronte, a differenza ad esempio di Microsoft, che in due occasioni si è rassegnata all’accordo stragiudiziale corrispondendo a VirnetX 200 milioni di dollari per chiudere un contenzioso incentrato sulla violazione di due brevetti in materia di VPN e 23 milioni di dollari per appianare una contestazione di violazione relativa a Skype e ad altri prodotti dedicati alla comunicazione come Lync.

Gaia Bottà

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Pubblicato il
4 ott 2016
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