Auto elettrica, il ritorno di Henrik Fisker

Auto elettrica, il ritorno di Henrik Fisker

Il primo concorrente di Tesla, che concluse la precedente avventura con una bancarotta, si rigetta nella mischia
Il primo concorrente di Tesla, che concluse la precedente avventura con una bancarotta, si rigetta nella mischia

Milano – Non si è fatto scoraggiare dalle alterne sorti della sua prima impresa automobilistica, e intende riprovarci: Henrik Fisker, già fondatore della Fikser Automotive che ha dichiarato bancarotta nel 2013 ed è ora nelle mani di un’azienda cinese, si rilancia nel settore delle auto elettriche con grandi ambizioni. E lo fa con il suo consueto approccio: una sfida a tutto tondo a chi in questo mercato c’è già e c’è ancora , con la speranza che questa volta le cose vadano meglio.

Il settore in cui Fisker ritenta la fortuna, oggi essenzialmente monopolizzato almeno mediaticamente da Tesla, è in ascesa: l’interesse dei grandi marchi per le vetture ad alimentazione completamente elettrica è cresciuto significativamente , con BMW, Renault e Peugeot che hanno modelli in vendita, altri marchi che ci pensano (GM, Wolkswagen e Toyota, con quest’ultima che va già forte nell’ibrido benzina-elettrico), e un’attenzione da parte dei potenziali guidatori che si sta facendo sempre più alta. È il momento giusto quindi per riprovare la fortuna, anche se ovviamente la concorrenza sarà agguerrita.

Fisker non si nasconde , e nelle sue dichiarazioni fa capire che ritiene che sia l’antica rivale Tesla in questo momento a detenere la leadership del settore: le sue vetture, perché ce ne saranno due, avranno “una vita media della batteria e un’autonomia superiore a quelle attualmente sul mercato”, ponendo la sfida dunque sulle prestazioni in termini di guidabilità e praticità più che sulle performance velocistiche. Le precedenti vetture Fisker erano invece a tutti gli effetti delle fuoriserie sportive: i tempi, però sono cambiati .

Tesla è senza dubbio il marchio che ha venduto più vetture elettriche negli USA, ma nonostante gli enormi investimenti e una gamma che si sta ampliando ( atteso per il prossimo anno il Model 3 ) non è ancora riuscita a far quadrare i conti. Fisker per riuscire a evitare una seconda bancarotta dovrà puntare a un mercato decisamente più ampio di quello in cui si mosse nella sua vita precedente, ovvero celebrità e ricconi in grado di scucire oltre 100mila dollari per una quattroruote che aveva molte limitazioni: avere due modelli in catalogo, uno più costoso e uno più abbordabile, dovrebbe consentire di unire buoni numeri di produzione e buoni margini.

Secondo quanto raccontato ai media d’Oltreoceano, Fisker è al lavoro da almeno due anni su questa sua nuova avventura : tutto si è svolto in segreto fino a questo punto, ci sarà spazio per la sportività e lo stile sulle nuove vetture Fisker, e le prestazioni eccezionali saranno garantite dall’adozione di una tecnologia per le batterie che supera le performance degli attuali accumulatori al litio. Ma l’imprenditore lascia anche una porta aperta ad altre forme di business: la supremazia tecnica delle sue nuove automobili potrebbe anche essere in vendita, visto che si dice pronto a mettere in piedi collaborazioni con altri marchi interessati.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
5 ott 2016
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