Facebook Messenger, meno dati per tutti

Facebook Messenger, meno dati per tutti

In versione beta, una funzione per consentire all'utente di gestire il download dei contenuti scambiati sotto rete mobile
In versione beta, una funzione per consentire all'utente di gestire il download dei contenuti scambiati sotto rete mobile

Una soluzione per rendere Facebook Messenger meno dispendioso in termini di dati scaricati, affidando agli utenti la possibilità di scegliere quali contenuti scaricare: è una funzione che il social network in blu sta testando in una versione beta per Android del proprio servizio di instant messaging, così da non pesare troppo sul traffico dati mobile.

Data Saver

Si tratta di una funzione analoga a quelle già in operativa su servizi come Telegram e sullo stesso WhatsApp, e consentirà di impedire all’applicazione di scaricare automaticamente contenuti come immagini e video qualora ci si trovi connessi mediante il proprio contratto dati. Attivata la funzione dedicata al risparmio del traffico dati , il download dei contenuti si avvierà solo su esplicita scelta dell’utente.
La funzione, inoltre, risulta automaticamente non attiva qualora il terminale dell’utente operi con connessione WiFi.

Per consentire all’utente di apprezzare l’utilità della funzione, la beta di Facebook Messenger dispone di un contatore che mette in risalto il risparmio in termini di dati non scaricati, un contatore che può essere azzerato a piacimento.

Se le funzioni di risparmio di traffico dati risultano un aspetto interessante per i consumatori di tutto il mondo, Facebook ha scelto di sistematizzare questa caratteristica in primo luogo a favore degli utenti e dei potenziali utenti dei paesi emergenti: solo nei giorni scorsi è stato lanciato Messenger Lite in Kenya, Tunisia, Malaysia, Sri Lanka e Venezuela. L’obiettivo è quello di attrarre sempre più utenti verso i servizi di una piattaforma che, da semplice soluzione di messaggistica, ambisce ad assolvere funzioni di ogni tipo , anche specificatamente orientate anche all’ambito business .

Gaia Bottà

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Pubblicato il
18 ott 2016
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