Anche la Difesa italiana sceglie Windows

Anche la Difesa italiana sceglie Windows

Il Ministero opta per un aggiornamento dell'infrastruttura a Windows 10. Per ottenere risparmi e sicurezza si rivolge a Redmond: che equipaggerà col suo OS i computer di personale civile e militare
Il Ministero opta per un aggiornamento dell'infrastruttura a Windows 10. Per ottenere risparmi e sicurezza si rivolge a Redmond: che equipaggerà col suo OS i computer di personale civile e militare

Milano – Il dado è tratto, il Ministero della Difesa italiana passa a Windows 10: proprio come fatto dal corrispettivo USA qualche mesa fa , si premura di ricordare il comunicato che annuncia l’accordo, anche le forze armate italiane optano per l’ultima versione del sistema operativo di Microsoft. Con lo scopo di migliorare la gestione dal punto di vista della sicurezza , sfruttando le qualità di cifratura e protezione delle identità digitali che l’OS di Redmond mette in campo, e operare risparmi significativi grazie all’ottimizzazione del parco software.

Non ci sono cifre precise relative a questa transizione: nel caso del DoD statunitense si parlava di una cifra imponente, 4 milioni di PC, ma in questo caso i numeri in gioco saranno senz’altro più contenuti. Ciò nonostante, si tratta di computer e laptop di importanza cruciale per la sicurezza del nostro paese : ogni giorno su alcuni di essi transitano comunicazioni fondamentali relative alla protezione dei confini e alla lotta contro il terrorismo, pertanto è fondamentale che gli archivi memorizzati restino al sicuro e protetti da sguardi indiscreti.

Tra le motivazioni addotte per la scelta di Windows 10 figura non a caso al primo posto proprio Windows Passport: la gestione delle identità è uno dei piatti forti dell’offerta Microsoft, assieme alla cifratura del disco Bitlocker, e a una più generale gestione delle credenziali di accesso (e relativi privilegi per persone e applicazioni) che nel corso degli anni si è fatta sempre più flessibile e potente. Citate espressamente, queste tecnologie offrono la possibilità agli amministratori di sistema di codificare in hardware alcune chiavi, di revocare privilegi in remoto, di procedere al blocco o alla cancellazione dei dati per assicurarsi che seppure il device risulti smarrito o venga rubato, le informazioni al suo interno possano restare al sicuro.

Le dichiarazioni di rito sono del capitano di vascello Maurizio La Puca , del Comando Interforze Operazioni Cibernetiche presso lo Stato Maggiore del Ministero della Difesa: “All’interno del Ministero della Difesa abbiamo storicamente puntato sull’innovazione tecnologica, sulla sicurezza delle infrastrutture informatiche e sulla formazione del personale, in linea con la nostra necessità di avere un altissimo livello di protezione, non solo dei nostri sistemi ma anche delle informazioni che gestiamo. Abbiamo scelto di adottare Windows 10 come elemento strategico per la nostra organizzazione, perché è il sistema operativo che ci permette di ottenere non solo un alto standard di protezione ma, anche un’esperienza d’uso semplice e personalizzata”. Gli fa eco Simonetta Moreschini , direttore della Pubblica amministrazione di Microsoft Italia: “La Cybersecurity rappresenta un imperativo per un ente preposto alla tutela e alla sicurezza del Paese come il Ministero della Difesa”.

Sia come sia, il personale civile e militare del Ministero nei prossimi mesi si vedrà aggiornare il sistema operativo sul propri PC a favore di Windows 10. Una scelta in controtendenza con altre amministrazioni pubbliche : il Comune di Roma ha da poco annunciato l’intenzione di avviare una migrazione verso il software open source, adducendo proprio il risparmio come una delle ragioni principali per attuare questo cambiamento.

Luca Annunziata

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
8 nov 2016
Link copiato negli appunti