Amazon in azione contro la contraffazione

Amazon in azione contro la contraffazione

Il gigante del commercio elettronico ha denunciato alcuni venditori per aver venduto (o tentato di vendere) nel marketplace prodotti contraffatti. Ma si teme che sia solo la punta di un iceberg
Il gigante del commercio elettronico ha denunciato alcuni venditori per aver venduto (o tentato di vendere) nel marketplace prodotti contraffatti. Ma si teme che sia solo la punta di un iceberg

Mantenere alto il livello di qualità di uno store significa soprattutto offrire garanzie agli utenti finali . È questa la strada percorsa dal gigante del commercio elettronico Amazon. Già in passato era stata condotta un’opera di pulizia integrando alla lista degli oggetti proibiti dalla vendita i cavi Usb di tipo C non conformi agli standard attuali. Un piccolo gesto che già allora aveva dimostrato quanta meticolosità vi sia nel rendere Amazon un luogo sicuro e “pulito”.

Amazon

Ora si torna alla carica contro i prodotti contraffatti e Amazon lo fa in uno dei periodi più “caldi” dell’anno, in preparazione alle feste natalizie. Nei giorni scorsi sono presentate due denunce contro venditori che avrebbero presumibilmente immesso nel marketplace statunitense merci contraffatte . I due venditori accusati sono ToysNet di Hacienda Heights (con base in California) e Disk Vision di Brandon (con base in Florida) ma la lista per la verità è molto più estesa.

I prodotti rimossi a partire da giugno (ma a cui sono seguite richieste di rimessa in vendita) sono legati al mondo del bricolage: si tratta di Forearm Forklifts , particolari fasce di materiale sintetico usate per trasportare oggetti voluminosi e pesanti. In altri casi però si sono riscontrate anomalie anche per prodotti ginnici come false TRX Suspension Trainers . Su Amazon.com si è tentato di vendere almeno in un’occasione anche falsi dispositivi Apple (tra l’altro ritenuti potenzialmente dannosi).

Vendere su un mercato che vale complessivamente oltre 75 miliardi di dollari l’anno , di cui metà generati da venditori terzi, fa gola a tutti, sia ai venditori onesti che a quelli disonesti. Questi ultimi hanno potuto sfruttare tra l’altro false recensioni per innalzare l’interesse verso un prodotto prima della stretta di Amazon rispetto a questa pratica. D’altronde in passato Amazon è stata accusata a sua volta dagli utenti di aver chiuso un occhio verso pratiche scorrette. A dimostrazione che i fronti d’azione sono numerosi e il tema è più complicato di quanto possa sembrare.

“I clienti di Amazon ripongono fiducia nel fatto che quando effettuano un acquisto attraverso il sito, sia direttamente da Amazon che da uno dei milioni di venditori terzi che vi operano, riceveranno merce autentica, realizzata dai veri produttori. Quando i clienti acquistano merce contraffatta, viene minata la fiducia degli utenti, dei venditori e dei produttori stessi, offuscando il marchio Amazon e causando un danno irreparabile alla reputazione” – ha dichiarato Amazon a Bloomberg .

A questo punto, per non rischiare di perdere credibilità e valore, Amazon è fermamente intenzionata condurre battaglie legali contro la contraffazione ma dovrà soprattutto prevedere collaborazione con i brand come suggerito dal responsabile di Forearm Forklift , uno dei marchi recentemente lesi.

Sulle regole per la vendita le proibizioni non appaiono così stringenti, anche se per vendere è necessario comunque ricevere l’approvazione del Supporto al venditore. Ebay che nel tempo ha sofferto dello stesso problema, ha introdotto politiche stringenti e soprattutto avviato un programma per la segnalazione di presunta violazione della proprietà intellettuale con l’ottica di farsi aiutare dai brand nel tenere pulito il suo marketplace.

Mirko Zago

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Pubblicato il
18 nov 2016
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