Vicenza, sequestro Samsung nella GDO

Vicenza, sequestro Samsung nella GDO

La Guardia di Finanza al lavoro nei punti vendita delle grandi catene per fermare le vendite dei terminali coreani. Al centro di un'indagine relativa alla proprietà intellettuale di un'app
La Guardia di Finanza al lavoro nei punti vendita delle grandi catene per fermare le vendite dei terminali coreani. Al centro di un'indagine relativa alla proprietà intellettuale di un'app

Milano – L’hanno chiamata , con poca fantasia, operazione “patent app”: la Guarda di Finanza è scesa in campo nella mattinata di oggi in provincia di Vicenza per sequestrare smartphone e tablet Samsung in quasi 30 punti vendita , di fatto tutti quelli appartenenti alla grande distribuzione (GDO) e alle catene di elettronica più note. Secondo quanto si apprende, a bordo di questi terminali ci sarebbe un’app che viola la proprietà intellettuale di un’azienda romana, in particolare una funzione relativa alla regolazione del volume con un feedback visuale colorato sullo schermo.

Il motivo per il quale i sequestri stanno avvenendo a Vicenza e provincia è legato a dove la denuncia è stata depositata: per ragioni che per ora non sono state chiarite, la ancora anonima azienda romana che rivendica la paternità della tecnologia ha scelto il capoluogo veneto per tentare di far rispettare i propri interessi . Secondo quanto comunicato, negli ultimi tre anni la violazione del brevetto avrebbe generato un danno pari a 10 milioni di euro solo per l’Italia, 60 milioni a livello continentale.

Come detto, al centro della vicenda ci sarebbe un feedback cromatico che viene impiegato per rendere evidente il volume a cui è regolata l’uscita audio di smartphone e tablet: una tecnologia che è stata registrata e dunque viene tutelata dalla legge. Quanto disponibile a bordo dei prodotti Samsung riprodurrebbe le stesse funzioni ma tramite un “clone”: da qui l’ordinanza che ha previsto le perquisizioni e il sequestro di 21 modelli diversi, nonché di tutta la documentazione contabile relativa per poter risalire ai volumi di vendita e al fatturato generato dalla vendita stessa dei terminali .

Si tratta di un caso piuttosto singolare per quanto riguarda il pur battagliero terreno di scontro dei brevetti: singolare il fatto che la denuncia sia stata depositata in Veneto, singolare che ci sia una piccola azienda italiana che si contrappone alla grande multinazionale. Meno originale la questione relativa al tipo di brevetto in questione: una soluzione software relativamente banale, colore diverso per indicare volume crescente e dunque pericolo crescente per la salute dell’apparato uditivo , ma che se sarà ribadita la validità del titolo rivendicato costringerà comunque Samsung a riconoscere alla azienda italiana (ancora da identificare) una contropartita economica per il suo sfruttamento.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
18 gen 2017
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