Zuckerberg compra AI per beneficenza

Zuckerberg compra AI per beneficenza

La fondazione creata da fondatore Facebook e consorte punta a garantire agli studiosi accesso migliore e semplificato alle ricerche altrui
La fondazione creata da fondatore Facebook e consorte punta a garantire agli studiosi accesso migliore e semplificato alle ricerche altrui

Milano – La Chan Zuckerberg Initiative compie il suo primo atto nell’ impegno miliardario per sconfiggere le malattie: un’ acquisizione di una startup specializzata nella catalogazione delle ricerche pubblicate dagli scienziati tramite intelligenza artificiale, Meta, che dovrebbe contribuire in modo significativo a migliorare la reperibilità e la condivisione delle informazioni allo stato dell’arte tra i ricercatori .

L’ obiettivo della Initiative è rendere gratuiti i servizi di Meta: “Meta aiuterà gli scienziati a imparare dalle scoperte altrui in tempo reale, trovare documenti chiave che potrebbero essere ignorati, o persino anticipare la direzione verso cui punterà il loro settore”. Quello che accade oggi è che può passare del tempo tra quando una ricerca viene pubblicata e il suo peso specifico per il settore viene identificato : i servizi Meta servono a far arrivare le informazioni giuste alle persone giuste, senza che debbano sprecare tempo prezioso per cercarle.

Non sono state indicate cifre relative a questa operazione, ma non dovrebbe essere un investimento poi tanto significativo per una fondazione con un budget da oltre 45 miliardi di dollari: fino a questo punto Meta aveva raccolto finanziamenti per circa 6 milioni, spiccioli rispetto ai capitali che Mark Zuckerberg e Priscilla Chan hanno iniettato nella Initiative.

Lo scopo dell’attività di Meta è analogo a quelle di iniziative simili che Facebook porta avanti per il social: costruire un grafo di conoscenze talmente ampio e particolareggiato, con l’ausilio di algoritmi di intelligenza artiticiale che svolgano in massa un lavoro fisicamente impossibile per un singolo team di ricerca, in modo tale da consentire alle informazioni più rilevanti di emergere dal caos e arrivare direttamente sugli schermi dei diretti interessati.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
24 gen 2017
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