PI Test/ Acer Aspire R13

PI Test/ Acer Aspire R13

Grazie al suo speciale supporto per il display non può essere considerato un notebook convenzionale. Una trovata estetica o un utile extra? Un test per svelarlo
Grazie al suo speciale supporto per il display non può essere considerato un notebook convenzionale. Una trovata estetica o un utile extra? Un test per svelarlo

Ruotare, ribaltare, orientare, incastrare: i produttori sperimentano sempre nuovi meccanismi per conciliare intelligentemente in un modello convertibile tutte le possibilità di utilizzo offerte da un tablet e da un notebook. Acer propone ora l’ Aspire R13 con schermo mobile, fissato con due snodi in una cornice a forma di U. Quali vantaggi procurerà nell’uso pratico? E quanto è valido l’hardware? Per scoprirlo lo abbiamo testato.


Sottile, leggero, nitido
Con il coperchio chiuso, si presenta come un comune notebook sottile, dato che la sua caratteristica costruttiva particolare non salta subito all’occhio. Per un convertibile, la sua altezza di 18,5 millimetri , rende il dispositivo piuttosto sottile e anche il suo peso di 1.529 grammi è perfettamente in linea per un notebook di queste dimensioni.


L’Aspire R13 vanta un display da 13,3 pollici (33,7 centimetri) che consente di visualizzare in Full HD foto, video, pagine Web e programmi Office, con una risoluzione di 1.920 x 1.080 pixel. Ottimo che la riproduzione dei contenuti sia possibile con una nitidezza d’immagine e una fedeltà cromatica elevata (86,90 percento). Come tradizione sui display lucidi, pur offrendo immagini estremamente luminose, lo schermo rilascia anche fastidiosi riflessi, ma non così intensi come avviene su numerosi altri dispositivi. Apprezzabile invece che il touchscreen sia in grado di attuare velocemente e con precisione i comandi impartiti, tappando sul display o con sfioramenti.


Processore Skylake e due SSD
Ma cosa nasconde il “cofano” di questo notebook? Il “motore” è un processore di classe media Core i5 della serie Skylake di Intel, che può contare su 8 Gigabyte di RAM . Ottimo che l’R13 offra complessivamente una memoria interna da 238 Gigabyte, ripartita su due SSD formato m.2 , visibili però solo come un’unica unità, secondo lo standard RAID0. Il vantaggio è che tutta la memoria potrà essere utilizzata su una sola unità.

Abbastanza veloce, ma non per i giochi
È straordinario che nelle prove l’Acer R13 abbia lavorato in modo piuttosto veloce, sia con applicazioni Office che nell’esecuzione di operazioni avide di risorse, come ad esempio convertire un video per lo smartphone o aggiungere alle foto complessi effetti 3D.
L’R13 non è però in grado di gestire giochi attuali di grande successo, come “Watch Dogs 2”. Il notebook manca di una potente GPU (separata), ma occorre sottolineare che l’R13 non è stato ideato come gaming-notebook.


Parsimonioso e con ricca dotazione
Ottimo che processore, SSD e schermo, siano abbastanza parsimoniosi nel consumo energetico. Nella prove, una ricarica completa della batteria ha consentito di lavorare per 4 ore e 6 minuti oppure 4 ore e 12 minuti nella riproduzione di video da SSD. L’Acer non offre il lettore DVD. Queste autonomie non sono naturalmente valori eccezionali, ma per un dispositivo che deve rendere luminosi oltre due milioni di Pixel (1.920 x 1.080 pixel) e con uno chassis molto sottile che non offre spazio per una batteria più potente (capacità di solo 3.315 mAh ), questa durata è più che rispettabile.
Anche la dotazione è stata convincente, infatti l’R13 offre numerose porte di connessione (sul lato sinistro l’Acer offre una porta HDMI, una porta USB-C, due porte USB 3.0 e un ingresso per le cuffie) e può collegarsi alla rete attraverso una veloce WLAN-ac .


In conclusione…
Dal test non sono emersi punti deboli rilevanti. Nelle prove l’Acer Aspire R13, piuttosto costoso (1.224 euro), ha offerto una velocità di lavoro elevata, una dignitosa autonomia e una ricca dotazione. Grazie al display “sospeso” si rivela un dispositivo completamente diverso dalla concorrenza. Questo originale, robusto meccanismo consente un’elevata versatilità di impiego.

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Pubblicato il
3 feb 2017
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