UE, giù le barriere per i contenuti dal 2018

UE, giù le barriere per i contenuti dal 2018

La Commissione approva un regolamento che consentirà di fruire i propri abbonamenti in tutto il Vecchio Continente. Ci sono 9 mesi di tempo per organizzare l'infrastruttura tecnica
La Commissione approva un regolamento che consentirà di fruire i propri abbonamenti in tutto il Vecchio Continente. Ci sono 9 mesi di tempo per organizzare l'infrastruttura tecnica

Milano – Chi è abbonato a un servizio di fruizione dei contenuti in un paese dell’Unione Europea potrà fruirne in tutto il territorio del Vecchio Continente: sono questi gli effetti dell’ accordo raggiunto a Bruxelles e che entrerà in vigore a partire da gennaio 2018, un ammodernamento atteso e necessario alle norme attuali che scavalca l’attuale impostazione che limita ai confini nazionali la fruibilità di film, serie, musica ed eventi sportivi . Una notizia che farà felici soprattutto i viaggiatori che si spostano per piacere o per lavoro nel corso dell’anno, e che supera una concezione ormai datata del concetto di licenza geografica e spinge verso il cosiddetto mercato unico digitale.

Quello che accade oggi è che spesso alcuni servizi sottoscritti o fruibili gratuitamente all’interno di un Paese non lo sono una volta usciti dalla nazione di provenienza: accade per esempio con il servizio di streaming della Rai, Raiplay, che è disponibile unicamente al di qua delle Alpi ma che cessa di funzionare nel resto del mondo. Lo stesso vale anche per altri tipi di abbonamenti, come quello ai servizi di Sky che comprende anche un sistema di streaming online che tuttavia non è operativo se ci si trova in Francia, Germania, Regno Unito: paesi nei quali SkyB, azienda a cui fa capo Sky Italia, è presente ma con una filiale locale.

Nelle intenzioni della Commissione, che ha negoziato le nuove norme con gli stakeholder del settore, a partire dal 2018 cadranno le barriere geografiche all’interno dell’Europa : ciò che è disponibile in abbonamento in Italia potrà essere visto e ascoltato, o letto, anche mentre ci si trova in viaggio, fermo restando il catalogo a disposizione nel paese di provenienza. Se si paga un servizio si ha diritto a usarlo entro tutta l’Unione, senza limitazioni geografiche, e si assume che i diritti acquisiti su un contenuto in una nazione siano validi per i sottoscrittori in tutto il Vecchio Continente. Le norme obbligano i fornitori del servizio a rendere disponibile i contenuti. Il tutto, nelle intenzioni , va di pari passo con la cancellazione delle tariffe di roaming appena deliberato .

Ci sono due eccezioni frutto del compromesso fatto: i servizi gratuiti non necessariamente dovranno essere resi disponibili oltreconfine (quindi il servizio di Raiplay potrebbe rientrare proprio nel caso in specie), e la qualità dei flussi video e audio non deve essere necessariamente pari a quella offerta nel paese di provenienza. Poiché mettere in opera una infrastruttura per la distribuzione multimediale è un procedimento complesso e potenzialmente anche costoso, ridurre la qualità del flusso (per esempio passando da video FullHD a semplice HD) non dovrebbe incidere in modo significativo sulle spese complessive per gli over the top.

Il nuovo quadro regolamentare dovrà ora passare al vaglio di Consiglio e Parlamento della UE, ma ci dovrebbe essere tutto il tempo necessario per completare l’iter burocratico e permettere ai fornitori dei servizi di equipaggiarsi per rispettarlo dal prossimo anno . Soddisfazione è stata espressa dai vertici della Commissione, nelle dichiarazioni di rito , così come da FIMI che tramite un suo portavoce ha fatto sapere che “la soluzione individuata ed approvata ieri in via definitiva da Parlamento, Commissione e Consiglio è un buon compromesso che consente un ulteriore passo in avanti sul mercato unico dei contenuti. Anche se per la musica digitale la portabilità era in massima parte già assicurata dai contratti esistenti, il testo definitivo fornisce i necessario standard per semplificare l’attività delle piattaforme e l’accesso dei consumatori nel mercato unico digitale”.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
8 feb 2017
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