Monaco di Baviera tornerà a Windows?

Monaco di Baviera tornerà a Windows?

Entro il 2020 Linux potrebbe essere diventato solo un ricordo. Questione di interoperabilità e di assistenza semplificata. Nessuna indicazione sui costi della migrazione al contrario
Entro il 2020 Linux potrebbe essere diventato solo un ricordo. Questione di interoperabilità e di assistenza semplificata. Nessuna indicazione sui costi della migrazione al contrario

Milano – Entro tre anni, l’esperimento avviato dalla città di Monaco di Baviera per l’adozione di Linux su tutto il parco macchine della municipalità potrebbe essere avviato a conclusione: la proposta fatta da CSU e SPD mira a concludere l’esperienza open source entro il 2020, riportando i PC a una più comune configurazione software basata su Windows 10. Alla base della proposta la necessità di adottare strumenti di produttività diffusi e conosciuti , così come la prospettiva di semplificare i processi di assistenza e sviluppo.

Varato nel 2003, dopo 17 anni di alterne vicende dunque il progetto LiMux potrebbe avviarsi al tramonto: nel tempo si sono succedute polemiche e rivendicazioni di successi , senza che sia mai stato chiarito completamente il costo dell’intera operazione. Proprio i costi di gestione del programma potrebbero essere al centro di questa proposta avanzata in seno al consiglio municipale , dopo che nel 2014 al suo insediamento il nuovo sindaco aveva espresso il suo scetticismo sul programma open source in vigore.

Nella proposta di CSU e SPD vengono citati alcuni fattori che potrebbero spingere verso il ritorno a Windows: l’interoperabilità, ad esempio, con l’adozione di quelli che sono standard di fatto sul mercato come SAP e le suite per ufficio di Microsoft , client di posta elettronica, lettori PDF e così via. Non si esclude completamente la possibilità di lasciare lascelta ai dipendenti di optare per LiMux e LibreOffice: al momento su 15mila postazioni circa 10mila sono già dotate di sistema operativo e software open source, ma questi numeri potrebbero essere ribaltati in virtù anche della possibilità di offrire assistenza tecnica semplificata.

Quello che manca, allo stato attuale , è una valutazione sull’impatto economico di queste decisioni a breve, medio e lungo termine . Riportare l’infrastruttura software a Windows avrà dei costi, legati all’acquisizione delle licenze ed eventualmente anche all’acquisto di nuovo hardware, ma nelle considerazioni del Consiglio dovrebbero rientrare anche le spese di gestione (sviluppo, manutenzione e assistenza) dell’attuale impianto LiMux. Questioni di organizzazione e logistica, dunque: paradossale che tali valutazioni siano postposte alla decisione sul sistema operativo, ma è inevitabile che su questa vicenda cozzino volontà politiche con questioni più prosaicamente pratiche relative alla reale efficienza della macchina municipale.

Luca Annunziata

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Pubblicato il 15 feb 2017
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