Echo di Amazon riconoscerà il padrone dalla voce

Echo di Amazon riconoscerà il padrone dalla voce

Amazon sta lavorando allo sviluppo di una nuova dotazione per l'assistente personale Alexa. Per proteggere la sicurezza degli utenti, il sistema eseguirà gli ordini impartiti solo da persone preventivamente autorizzate
Amazon sta lavorando allo sviluppo di una nuova dotazione per l'assistente personale Alexa. Per proteggere la sicurezza degli utenti, il sistema eseguirà gli ordini impartiti solo da persone preventivamente autorizzate

Echo, l’assistente personale di casa Amazon, sarà a breve in grado di distinguere la voce della persona con cui interagisce. Secondo quanto riportato dal Time, si tratta di un nuovo sviluppo, internamente chiamato “Voice ID”, con cui Amazon intende migliorare la sicurezza dei suoi dispositivi . Gli ordini rivolti ad Echo possono infatti generare addebiti diretti su carta di credito (si pensi ad esempio alla richiesta di effettuare acquisti e-commerce); è proprio per questo che è fondamentale che il dispositivo sia dotato della capacità di discriminare la provenienza delle richieste impartite: il dispositivo darà ascolto solo alle persone autorizzate sulla base di una traccia vocale preregistrata .

La nuova feature non riguarderà solo Echo, ma rappresenterà più in generale un’implementazione di Alexa, il software basato sull’intelligenza artificiale montato a bordo del citato assistente hardware ma presente anche in altre soluzioni Amazon (da sistemi di infotainment a robot casalinghi).

Secondo gli analisti di Gartner è assodato che negli anni futuri vi sarà un’evoluzione ulteriore dei sistemi VPA ( Virtual Personal Assistant ). Questa crescita riguarderà in particolar modo gli assistenti preinstallati negli smartphone: entro il 2019 il 20 per cento delle interazioni con i dispositivi mobili avverranno attraverso assistenti virtuali ed entro il 2020 sempre più apparecchi verranno costruiti per funzionare senza la necessità di tocco (o con minime interazioni di questo tipo). Secondo gli analisti: “Con una base di installazioni previste di circa 7 miliardi su dispositivi personali, 1,3 miliardi su dispositivi indossabili e 5,7 miliardi su apparecchi IoT entro il 2020, la maggior parte dei dispositivi sarà progettato per funzionare con il minimo o nessun tocco. L’interazione si sposterà dagli schermi touchscreen verso un crescente uso della voce, tecnologia d’ambiente, biometria, movimento e gesti”.

Rimanendo focalizzati sul mercato, un maggior accento sul tema della sicurezza potrebbe tradursi in un incremento del dato di vendita di Echo che al momento si stima abbia già superato quota 11 milioni (ricordiamo che la presentazione sui primi mercati risale al 2014) e altri dispositivi simili. Una cifra destinata sicuramente a crescere dal momento in cui questi dispositivi saranno sdoganati e accettati senza timori nelle case degli italiani.

È evidente che se si considera l’assistente virtuale solo dal punto software il primato di diffusione spetta a Google Now e Siri di Apple (rispettivamente usato nell’ultimo trimestre dal 48 e 44 per cento degli americani intervistati nel corso di una recente ricerca sempre a cura di Gartner). Ma l’asso nella manica di Amazon, come riportato da The Information , sarà la vendita o affitto di Alexa da usare con finalità di customer care o risponditore automatico per le aziende (anche via messaggio). In questo caso il nome in codice del progetto, che potrebbe vedere la luce già a fine mese, è ” Lily “. È già dietro l’angolo il giorno in cui chiamando un call center saremmo accuditi da una voce non umana.

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Pubblicato il
2 mar 2017
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