Turchia contro Google, abuso di posizione dominante per Android?

Turchia contro Google, abuso di posizione dominante per Android?

Mountain View avrebbe approfittato dal suo potere per imporre i suoi servizi in mobilità, danneggiando altri player. Sul tema ci sono già indagini in Europa e Russia
Mountain View avrebbe approfittato dal suo potere per imporre i suoi servizi in mobilità, danneggiando altri player. Sul tema ci sono già indagini in Europa e Russia

Il governo turco ha avviato una indagine che vede coinvolta Google. I suoi servizi potrebbero aver ostacolato i concorrenti violando le regole dell’antitrust . Si tratta di beghe legali che vanno a sommarsi alle già avviate indagini dell’ Unione Europea e Russia su temi simili, compresi anche problemi di trattamento dei dati per quanto concerne i servizi di ricerca, per abuso di posizione dominante relativamente al sistema operativo Android e su licenze e privacy delle mappe digitali. Google si è limitata a ribadire che i suoi servizi di ricerca e mappe online non ostacolano i rivali.

yandex

L’indagine è scaturita per effetto di una denuncia risalente allo scorso anno depositata da Yandex , principale motore di ricerca russo, seconda la quale i produttori di smartphone sarebbero obbligati ad usare servizi Google per poter utilizzare l’ultima versione di Android . L’Autorità Turca per la Concorrenza inizialmente (dicembre 2015) aveva preferito non aprire un’indagine limitandosi a richiedere a Google di bloccare la richiesta di pre-caricamento dei suoi servizi ai produttori. Tale decisione ha portato insoddisfazione ai vertici del motore di ricerca russo che ha continuato ad appellarsi all’autorità. Oggi l’authority ha effettivamente riconosciuto che Google starebbe utilizzando Android per promuovere i suoi servizi digitali violando le regole statali sulla concorrenza puntando il dito contro Google, Google International e la sua sussidiaria turca Google Reklamcılık ve Pazarlama.

La Commissione Europea d’altro canto aveva già constatato comportamenti come la pratica di incentivare i produttori di smartphone a preinstallare le app dell’azienda come Google Play, Gmail e molti altri. La Commissione avrebbe scoperto che non si sarebbe trattato di un banale accordo commerciale quanto piuttosto di una condizione basata su incentivi finanziari . Laconico è stato il commento di Margrethe Vestager, commissario per la concorrenza europea all’alba delle denunce contro l’azienda californiana: “Google ha abusato della sua posizione dominante. (…) Il suo comportamento ha danneggiato i consumatori limitando l’innovazione nell’ampio settore del mobile”.

Questa volta Google non potrà star tranquilla nemmeno a casa sua. Anche gli Stati Uniti potrebbero presto seguire i passi compiuti da Unione Europea e Turchia. A questo punto la voce fuori dal coro del vicepresidente Google Kent Walker potrebbe valere ben poco. A suo modo di vedere Google non si troverebbe per nulla in una posizione dominante visto che il sistema Android è reso disponibile a tutti i produttori di smartphone che lo possono personalizzare a loro piacimento (entro i termini delle licenze ovviamente), aumentando la frammentazione e al prezzo di minor uniformità. Un approccio considerato più trasparente rispetto alla chiusura dei sistemi Apple iOS, principale concorrente con cui Google si deve confrontare.

Mirko Zago

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Pubblicato il
7 mar 2017
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