WhatsApp, panico da blackout

WhatsApp, panico da blackout

L'app di messaggistica numero uno al mondo va offline per alcune ore e tra gli utenti scoppia il delirio. La frustrazione generata e percepita online dimostra l'elevata dipendenza da Internet, social network e sistemi di messaggistica
L'app di messaggistica numero uno al mondo va offline per alcune ore e tra gli utenti scoppia il delirio. La frustrazione generata e percepita online dimostra l'elevata dipendenza da Internet, social network e sistemi di messaggistica

Gli strumenti di messaggistica sono così tanto in auge e così “indispensabili” che poche ore di blackout sono sufficienti a scatenare panico e frustrazione tra gli utenti. Nelle ultime ore gli utilizzatori di WhatsApp hanno dovuto, volenti o nolenti, rinunciare a inviare e ricevere messaggi per colpa di un non meglio precisato problema tecnico . Era tarda serata in Italia (circa le 22:30) quando il problema ha iniziato a manifestarsi proseguendo fino alle 2 di notte. Ma il disservizio non ha riguardato solo lo stivale, è stato registrato in diverse aree di Europa, Asia e America. L’ultimo down di questa portata risale al 2014 .

Contattato dalla stampa specializzata, un portavoce dell’azienda ha confermato che “Gli utenti di WhatsApp in tutto il mondo non hanno avuto accesso all’applicazione per poche ore. Abbiamo risolto il problema e ci scusiamo per l’inconveniente”. L’anomalia non è stata confermata in maniera scritta in alcun modo, né sul blog ufficiale né sull’account Twitter relativo ai malfunzionamenti (che di fatto non viene aggiornato dal 2014). Ma naturalmente fin dai primi minuti in rete i commenti hanno preso il sopravvento e in poche ore l’hashtag #whatsappdown è diventato trend topic, in coda a tanti tentativi degli utenti di riprendere possesso del “loro” strumento di corrispondenza preferito.

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In diversi casi sembra però che gli interventi di risoluzione non siano stati propriamente efficaci. Nel Regno Unito , ad esempio, si sono continuate a riscontrare anomalie anche successivamente. È probabilmente per questo motivo che è stato divulgato un aggiornamento dell’app. Aggiornamento che di fatto sembra non prevedere alcuna reale nuova implementazione rispetto al precedente update risalente al 21 aprile (almeno per la versione iOS). È per questo motivo che online non si sprecano i commenti maliziosi secondo i quali i problemi riscontrati sono stati così seri da aver avuto bisogno di un urgentissimo update per essere risolti. Mancano comunque conferme ufficiali in merito.

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Dall’accaduto emerge in modo evidente che il mondo non può più fare a meno delle applicazioni di messaggistica via Internet. Secondo l’ Osservatorio sulle comunicazioni di Agcom negli ultimi 5 anni il volume di SMS in Italia si è ridotto del 75 per cento e che in tutto il mondo quasi il 60 per cento di utenti usa WhatsApp come applicazione preferita. Secondo il 49esimo rapporto Censis alcune fasce d’età mostrano un utilizzo di questi strumenti così assiduo da far ipotizzare una vera e propria dipendenza e si tratta quasi sempre di giovanissimi. Secondo alcune recenti ricerche sarebbero almeno 5mila i ragazzi nel nostro Paese ad essere a rischio dipendenza da social network trascorrendo fino a 3 ore (e in alcuni casi di più) sui profili.

“La dipendenza è in potenza in tutti i ragazzi. Nei giovani e negli adolescenti l’uso disfunzionale di internet si configura come un nuovo modo di pensare e comunicare” – sostiene il Professor Francesco Tonioni, docente dell’Università Cattolica di Roma, responsabile del primo ambulatorio sulla dipendenza da Internet e social network al policlinico Gemelli. Un continuo controllo dei messaggi, la necessità di aggiornare il proprio status, la necessità di scrivere e inviare messaggi costantemente ai propri contatti sono tutti aspetti che possono indurre a stati di ansia . L’accettazione e la consapevolezza sono i primi passi per superare il problema e soprattutto per tornare a una comunicazione sana e piacevole, digitale e non.

Mirko Zago

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Pubblicato il 4 mag 2017
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