USA, i CEO hi-tech alla Casa Bianca

USA, i CEO hi-tech alla Casa Bianca

Gli amministratori delegati delle aziende più tecnologiche del pianeta tra cui Apple, Amazon, Microsoft e Google si sono riuniti al cospetto di Trump. Lo scopo: parlare della modernizzazione digitale del Governo statunitense
Gli amministratori delegati delle aziende più tecnologiche del pianeta tra cui Apple, Amazon, Microsoft e Google si sono riuniti al cospetto di Trump. Lo scopo: parlare della modernizzazione digitale del Governo statunitense

I dirigenti delle principali aziende ICT degli Stati Uniti sono stati accolti alla Casa Bianca per parlare di agenda digitale e ammodernamento dei servizi digitali del Governo .

L’incontro prevedeva una discussione sulla possibilità di migliorare le attuali versioni dei siti Web governativi, di offrire maggiori e migliori servizi pubblici online, di rendere più facile la distribuzione dei benefit e delle assicurazioni a veterani e altri aventi diritto: Trump, oltre a sottolineare l’urgenza di mettere le istituzioni in paro col settore privato su questo fronte, parla enfaticamente di “incredibili trasformazioni” e “grandi cambiamenti con nuove prospettive”, ma nel concreto sembra un’agenda digitale assolutamente lineare e che se implementata permetterebbe di sfruttare l’innovazione per far risparmiare al Governo 1 trilione di dollari nell’arco di un decennio .


Gli argomenti sono complessi e soprattutto molto tecnici, sembra quindi in realtà improbabile che per discuterne nel dettaglio servisse un incontro a questi livelli di vertice: a parte Mark Zuckerberg di Facebook che sembra aver declinato l’invito per altri impegni, hanno incontrato il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump il CEO di Apple Tim Cook, quello di Amazon Jeff Bezos, di Microsoft Satya Nadella, nonché il presidente esecutivo di Alphabet Eric Schmidt.

Per quanto l’interesse per le nuove possibilità offerte dalla tecnologia sia concreta, dunque, è logico supporre che l’incontro servisse anche a parlare di altro, in particolare a porre le basi sulle quali ricostruire i rapporti tra le grandi aziende ICT e Donald Trump che fin dai primi mesi della sua presidenza ha avuto con essi un rapporto conflittuale, in particolare per le politiche sul fronte dell’ immigrazione (la Silicon Valley è da sempre forte sostenitrice dell’immigrazione altamente specializzata indipendentemente dai Paesi d’origine), per le posizioni assunte sul fronte Net Neutrality e, da ultimo, per la scelta di abbandonare l’ accordo sul clima di Parigi.

Banchi di prova della collaborazione potrebbero pertanto essere altri fronti, a partire dall’ammodernamento dell’egovernement ma anche, per esempio, la volontà di Cook di vedere lo sviluppo software diventare un programma obbligatorio nelle scuole, l’impegno di Nadella sul fronte della valorizzazione dell’immigrazione o la volontà di Bezos di vedere accolte normative chiare negli USA sull’utilizzo dei droni per scopi commerciali.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
20 giu 2017
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