Tesla, la ricarica a misura di città

Tesla, la ricarica a misura di città

L'azienda vuole sostenere la vendita delle sue auto elettriche agevolando gli utenti che devono ricaricare la batteria durante il tragitto. Le nuove colonnine ricaricano in poco più di mezzora e offrono elettricità a prezzi contenuti
L'azienda vuole sostenere la vendita delle sue auto elettriche agevolando gli utenti che devono ricaricare la batteria durante il tragitto. Le nuove colonnine ricaricano in poco più di mezzora e offrono elettricità a prezzi contenuti

Uno dei limiti alla diffusione delle auto elettriche è, tra le altre questioni, la difficoltà di garantire il “rifornimento” nelle città. Lo sa bene Tesla, specializzata nello sviluppo di auto tecnologiche alimentate a corrente elettrica, che da tempo ha avviato il progetto denominato Supercharging Cities che mira ad estendere quanto più possibile la rete di colonnine di ricarica presenti già in punti strategici per il traffico veicolare.

“È estremamente importante per i nostri clienti essere in grado di caricare facilmente le loro auto. Il modo più conveniente per farlo è collegarsi alla rete elettrica durante la notte a casa, e per la maggior parte delle persone è sufficiente. Tuttavia, per i clienti che usano l’auto per viaggi di lunga distanza, c’è una rete crescente di colonnine di ricarica situati lungo le autostrade e su percorsi di guida popolari. Abbiamo anche installato migliaia di connettori di ricarica in prossimità di alberghi, resort e ristoranti che replicano l’esperienza di caricamento in casa quando si è fuori” – così descrive l’azienda quanto fatto fin qui.

Tesla

Ma proprio dalla coscienza che la presenza massiccia di colonne per la ricarica è l’unico modo per fornire rassicurazioni agli utenti che paventano dubbi sulle possibilità di ricarica fuori casa (o tradotto in termini più informali, la paura di rimanere letteralmente a piedi) Tesla si sta spingendo oltre, prendendo d’assalto le aree urbane e nello specifico le aree di sosta “forzata” come i supermercati e i centri commerciali . Le prime due città ad essere rientrate nel piano d’azione sono Chicago e Boston, mantenendo tra l’altro gli stessi piani tariffari già praticati nel resto del territorio. Le colonnine installate e rintracciabili anche attraverso App e sito dedicato , sono state pensate per occupare meno spazio e quindi adattarsi meglio agli spazi ristretti tipici delle aree urbane.


Gli automobilisti, in mezzora di sosta o poco più (a seconda dei modelli di auto), possono beneficiare di un input di circa 72 Kilowatt con i quali ripartire per il viaggio. E non è necessario prestare attenzione continuamente alla colonna. Lo stato della ricarica e relativo avviso di completamento viene infatti ricevuto comodamente attraverso l’App di controllo. Le stazioni di ricarica sono attualmente 951 ed ospitano 6.550 colonnine dedicate . Ovviamente è un numero in continua crescita e va integrato ai dispositivi di ricarica (solitamente piccoli “Destination Charger” installati presso strutture partner (Tesla sta continuamente ricercando opportunità di espansione della sua rete e per questo invita le strutture commerciali a candidarsi per ospitare dispositivi di ricarica).

Tesla

Il modello di business per la vendita dell’energia elettrica viene specificato dalla stessa Tesla: “Ogni anno, i proprietari ricevono 400 kWh di credito Supercharger gratuito, sufficienti per circa 1600 Km di autonomia. Questo credito copre le esigenze di guida a lunga distanza della maggior parte dei clienti, permettendo loro di viaggiare gratuitamente. Coloro che consumano più del credito annuale pagheranno un piccolo importo per ricaricare con Supercharger, molto meno di quanto costerebbe la benzina”. Tutti i dettagli sono naturalmente esplicitati online .

Questo significa che per il modello meno dispendioso, il model S, per percorrere ulteriori 1500 Km in più rispetto ai 1600 “regalati”, si dovranno sborsare 67 euro e per il model X di classe superiore 76 euro (contro 126 e 168 euro rispettivamente se si utilizzasse la benzina). Tesla specifica comunque “che i costi di ricarica sono approssimativi. La stima del costo di ricarica presume un costo per il Supercharger di 0,24 euro per kilowattora. Il costo della benzina presume 7,9 litri ogni 100 km a 1,42 euro al litro. Il costo può variare in base alla posizione, alla configurazione, all’età e alle condizioni della batteria, allo stile e al comportamento di guida e alle condizioni ambientali e climatiche”; insomma una comparazione da prendere con le pinze, ma pur sempre utile a intercettare la convenienza dell’alimentazione elettrica.

Per Tesla il futuro sembra quindi promettente. Archiviate le critiche relative alla presunta pericolosità delle sue auto con guida assistita, e confermata la produzione della nuova Model 3 , per l’azienda non resta che proseguire la sua fase di conquista di un mercato sempre più interessato alle alimentazioni alternative.

Mirko Zago

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Pubblicato il
13 set 2017
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