Apple e la tragedia shakespeariana di Face ID

Apple e la tragedia shakespeariana di Face ID

Come prevedibile, la nuova funzionalità di sicurezza dell'iPhone X fa già discutere parecchio prima ancora della commercializzazione vera e propria del gadget. Apple aggiorna la policy sulla privacy, mentre i sensori Romeo e Giulietta fanno penare i partner asiatici
Come prevedibile, la nuova funzionalità di sicurezza dell'iPhone X fa già discutere parecchio prima ancora della commercializzazione vera e propria del gadget. Apple aggiorna la policy sulla privacy, mentre i sensori Romeo e Giulietta fanno penare i partner asiatici

Tra le novità tecnologiche su cui Apple punta per vendere un gran numero di smartphone della linea iPhone X , Face ID si è sicuramente guadagnata un posto di primo piano: il nuovo iPhone ultra-lusso permette di sbloccare la sessione grazie alla lettura della caratteristiche biometriche del volto , un meccanismo molto più complicato di quello che sembra come la stessa corporation di Cupertino ammette nella sua policy aggiornata.

Face ID è una tecnologia avanzata, sicura e capace di imparare da sola, spiega l’azienda sulla nuova pagina informativa a tema , così che gli utenti potranno continuare a sbloccare lo smartphone anche se il passare del tempo finirà inesorabilmente per modificare i tratti somatici necessari alla procedura. iPhone X tratterà Face ID come una versione evoluta di Touch ID, quindi tutte le app che sfruttano il sensore di impronte dovrebbero continuare a funzionare senza particolari problemi.

La rappresentazione matematica dei dati biometrici usata da Face ID come “password” di accesso si aggiornerà nel corso del tempo , dicono da Cupertino; nel caso in cui lo smartphone non riconoscesse più l’utente ma il volto “fotografato” dal sensore risultasse somigliante a quello in archivio, inoltre, il sistema permetterà lo sblocco tramite passcode e aggiornerà il suo database.

Particolare cura viene poi posta da Apple anche nei casi in cui ci fosse bisogno di aiuto per lo sblocco biometrico, con una modalità chiamata ” Face ID Diagnostics ” che permetterà al supporto clienti di accompagnare l’utente attraverso la procedura di reset del database . E per i casi in cui Face ID non funzionasse? Apple sconsiglia l’uso della tecnologia a chi ha un gemello o ai ragazzi di età inferiore ai 13 anni .

Le nuove linee guida per l’uso di Face ID vanno a inserirsi nella più generale policy sulla privacy resa pubblica da Cupertino, un modo per sottolineare la diversità dell’azienda rispetto alla concorrenza (leggi Google e il suo advertising ossessivo-compulsivo in giro per il Web) e per cercare di “vendere” il rispetto della riservatezza agli utenti inesorabilmente perduti nel famigerato campo di distorsione della realtà alimentato dalla iPhone-mania.

Quel che è certo, al momento, è che Face ID rappresenta un problema non da poco soprattutto per le linee di montaggio incaricate di produrre fisicamente gli iPhone X: i partner asiatici di Apple stanno avendo non pochi problemi nell’ assemblaggio di Romeo e Giulietta , i due componenti su cui si basa la tecnologia di riconoscimento facciale il cui complicato design ha già costretto Cupertino a ritardare il debutto dello smartphone di un paio di mesi (da settembre a novembre).

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
29 set 2017
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