Il futuro Apple Watch sarà amico del cuore!

Il futuro Apple Watch sarà amico del cuore!

Emergono nuove indiscrezioni sulla prossima generazione di Apple Watch, un dispositivo sempre più votato alla biometria grazie al controllo costante del battito cardiaco e l'eventuale comparsa di irregolarità
Emergono nuove indiscrezioni sulla prossima generazione di Apple Watch, un dispositivo sempre più votato alla biometria grazie al controllo costante del battito cardiaco e l'eventuale comparsa di irregolarità

Stando alle fonti consultate da Bloomberg , Apple sarebbe impegnata nello sviluppo di una nuova generazione di Apple Watch con miglioramenti significativi sul fronte delle misurazioni biometriche. Un futuro smartwatch della Mela sarebbe in grado di tenere sotto stretto controllo il ritmo del battito cardiaco, permettendo quindi di riconoscere la comparsa di irregolarità con rischi di infarto o aritmie .

Apple Watch è in realtà già dotato di un sensore per il monitoraggio del battito, ma a quanto pare in futuro la tecnologia sarà molto più sofisticata e utile dal punto di vista pratico: lo smartwatch prossimo-venturo sarebbe in grado di fare un vero e proprio elettrocardiogramma , raccogliendo e analizzando i dati corrispondenti agli impercettibili stimoli elettrici che accompagnano il battito al pari di come questi vengono analizzati con gli elettrodi di un ECG classico.

Facendo leggermente pressione sullo smartwatch, quindi, gli utenti avrebbero modo di tenere sotto controllo la salute del loro cuore e di fornire dati preziosi al medico curante, un comportamento che potrebbe anche costituire un salvavita per i soggetti più a rischio.

Lo smartwatch con ECG è l’ennesima riconferma – al momento ufficiosa – delle intenzioni di Apple di investire forte sulla biometria per i suoi gadget indossabili, una tendenza non nuova nell’industria visto che ci sta pensando persino la nipponica Nintendo .

Per ora, dal punto di vista ufficiale, il monitoraggio del battito cardiaco è un soggetto su cui Apple sta ancora “studiando” grazie a una recente partnership con la Stanford University. Misurazioni più sofisticate necessiteranno prevedibilmente di nuovi componenti hardware e software rinnovato.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 2 gen 2018
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