Il cloud di Google? In fondo al mar...

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Mountain View annuncia l'ennesimo investimento per la fibra sottomarina, un'infrastruttura destinata sia a migliorare le prestazioni del network interno che a offrire nuovi servizi alle aziende di terze parti
Mountain View annuncia l'ennesimo investimento per la fibra sottomarina, un'infrastruttura destinata sia a migliorare le prestazioni del network interno che a offrire nuovi servizi alle aziende di terze parti

A partire dal 2019, Google intende avviare i lavori di posa di tre nuovi cavi sottomarini per le comunicazioni intercontinentali in fibra ottica. L’infrastruttura telematica di Mountain View si espande come una piovra, e la corporation sottolinea i vantaggi che ne deriveranno sia per i suoi utenti che per le aziende terze con cui è già in affari.

Il primo cavo, chiamato Curie – in omaggio alla scienziata Marie Curie – è destinato a connettere il Cile con la città di Los Angeles, e rappresenta il primo caso di un’azienda privata impegnata a gestire in toto i lavori di posa di un cavo intercontinentale. Curie sarà poi il primo cavo sottomarino a raggiungere il Cile da 20 anni a questa parte.

Il secondo cavo, Havfrue , verrà costruito dall’omonimo consorzio e collegherà gli USA alla Danimarca, mentre il terzo farà parte del sistema Hong Kong-Guam Cable (HK-G) interconnettendo i principali hub di comunicazione sottomarina in Asia.


cloud di Google

Già in passato Google ha contribuito alla posa di tre cavi sottomarini intercontinentali, e questo nuovo investimento viene presentato dalla corporation come un miglioramento sostanziale a un network che è già “il più esteso al mondo”.

L’infrastruttura in fibra di Mountain View gestisce il 25% del traffico globale, dice la corporation, permettendo ad esempio ad aziende come PayPal di gestire il loro business in maniera produttiva ed efficiente.

Per quanto riguarda la rete dei servizi specifici di Google, invece, il trittico Curie, Havfrue, HK-G permetterà all’azienda – tra le altre cose – di estendere l’offerta delle proprie offerte cloud in cinque nuove regioni comprendenti Paesi Bassi, Montreal, Los Angeles, Finlandia e Hong Kong. Il debutto in questi ultimi casi è previsto per il 2018.

Alfonso Maruccia
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Pubblicato il
23 gen 2018
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