ARCore, AR per gli smartphone Android

ARCore, AR per gli smartphone Android

La nuova piattaforma di Google esce dalla beta e si presenta ai proprietari dei 100 milioni di gadget mobile: un parco macchine che dovrebbe garantire fortune migliori dell'oramai defunto progetto Tango
La nuova piattaforma di Google esce dalla beta e si presenta ai proprietari dei 100 milioni di gadget mobile: un parco macchine che dovrebbe garantire fortune migliori dell'oramai defunto progetto Tango

È arrivata la prima major release di ARCore , piattaforma per la realtà virtuale/aumentata ideata da Google come erede tecnologico e commerciale di Project Tango . Una tecnologia che appena arrivata alla versione 1.0 può già vantare un livello di compatibilità interessante con gli smartphone basati sull’OS Android.

Stando a quanto comunica Google , infatti, ARCore è giù supportata da 100 milioni di cellulari androidi appartenenti ai seguenti modelli: Google Pixel, Pixel XL, Pixel 2, Pixel 2 XL, Samsung Galaxy S8, Galaxy S8+, Galaxy Note8, Galaxy S7, Galaxy S7 edge, LG V30, V30+, ASUS Zenfone AR, OnePlus 5.

ARCore necessita di una configurazione hardware-software specifica e non può quindi essere compatibile con la totalità dei dispositivi Android, ma Google rassicura sulle prospettive future dicendo di essere già al lavoro con i partner (Huawei, Motorola, Sony, Xiaomi, ASUS e altri) per estendere a nuovi modelli la suddetta compatibilità.

Per chi invece ha la “fortuna” di possedere un gadget compatibile , con ARCore 1.0 si aprono le porte a nuove modalità di interazione con tanto di pupazzetti animati in 3D inseriti nel mondo reale, oppure con la possibilità di usare lo smartphone come una telecamera mobile in un mondo totalmente fittizio.

Un’altra novità importante di ARCore 1.0 è il debutto della piattaforma in Cina, paese in cui l’azione commerciale di Google è estremamente limitata – senza servizi ne app Play – ma che in ogni caso potrà accedere alla nuova AR grazie alle partnership strette dal colosso dell’advertising con i produttori locali come Huawei, Xiaomi e Samsung.

Alfonso Maruccia

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
28 feb 2018
Link copiato negli appunti