PlayStation 4, il nuovo jailbreak promette faville

PlayStation 4, il nuovo jailbreak promette faville

Gli smanettoni si industriano nella realizzazione di un sistema in grado di "sproteggere" anche la console Sony di ottava generazione, un hack che alla fine porta frutti ma che non funziona con l'ultima versione del firmware
Gli smanettoni si industriano nella realizzazione di un sistema in grado di "sproteggere" anche la console Sony di ottava generazione, un hack che alla fine porta frutti ma che non funziona con l'ultima versione del firmware

Gli ultimi giorni sono stati parecchio interessanti, sul fronte dei possibili jailbreak universali per il software di sistema della PlayStation 4: la console Sony di ottava generazione continua a dimostrarsi robusta, sul fronte delle DRM anti-copia e della (mancata) pirateria videoludica, ma gli smanettoni non stanno certo a guardare e i nuovi tool appena distribuiti evidenziano le crepe in un sistema che così inviolabile forse non è.

La prima notizia importante per il (nuovo) jailbreak della PS4 è arrivato a opera di un certo Qwertyoruiop , sviluppatore che ha creato un exploit per il firmware della console in grado di portare all’esecuzione di codice nello spazio di memoria del kernel. L’exploit funziona solo fino alla versione 4.55 del firmware, mentre al momento Sony ha rilasciato versioni aggiornate appartenenti a una versione successiva (5.0x).

L’exploit da kernel di Qwertyoruiop era inizialmente incompleto, visto che necessitava ancora di un “punto di entrata” nello spazio usermode per essere utile, ma gli hacker si sono subito messi al lavoro sfruttando prima un vecchio exploit e in seguito rilasciando una versione completa dell’exploit in grado di fare tutto da solo.

Il nuovo exploit permette quindi di avere accesso praticamente completo alla console, permettendo la realizzazione di software fatto in casa (homebrew) e, usando tool aggiuntivi progettati alla bisogna come Holy Grail , di far girare pacchetti non firmati digitalmente inclusi i giochi pirata .

Il lavoro di Qwertyoruiop e “colleghi” non rappresenta certo l’hack definitivo in grado di aprire le porte alla pirateria videoludica di massa su PS4, ma di certo gli smanettoni hanno dimostrato una volta di più che le DRM inviolabili non esistono da nessuna parte.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
6 mar 2018
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