Leap Motion e la realtà aumentata open source

Leap Motion e la realtà aumentata open source

La società dei sensori di movimento ha preannunciato la pubblicazione di un design aperto per un prototipo di caschetto AR, un dispositivo economico pensato per la produzione di massa da parte delle aziende interessate
La società dei sensori di movimento ha preannunciato la pubblicazione di un design aperto per un prototipo di caschetto AR, un dispositivo economico pensato per la produzione di massa da parte delle aziende interessate

Leap Motion si rende protagonista dell’ennesimo “balzo” nella sua (pur breve) storia aziendale , annunciando un progetto prototipo con un nome da anime giapponese (“Project North Star”) e la promessa di ridurre drasticamente i costi di produzione dei caschetti per la realtà aumentata (AR) .

La “Stella del Nord” della società californiana include infatti tutto il necessario (hardware+software) per un sistema AR completo, un dispositivo che dovrebbe avere un costo produttivo di meno di $100 pur avendo specifiche in grado di reggere il confronto con i costosissimi HMD AR/VR più recenti.

Per far si che i “substrati digitale e fisico” si fondano in un’unica esperienza fluida e piacevole per l’utente, Project North Star impiega due display LCD da 3,5″ (uno per occhio) con risoluzione da 1600×1440, frequenza di aggiornamento da 120Hz e angoli di visione da 95 gradi (in verticale) e 70 gradi (in orizzontale).

I display riflettono la luce all’interno del visore a contatto con la vista dell’utente, ed è naturalmente integrato il sensore per il tracciamento del movimento delle mani sviluppato e commercializzato da Leap Motion negli anni passati.

L’obiettivo dell’azienda non è, in ogni caso, quello di fare concorrenza diretta ai colossi commerciali che animano il business di HTC Vive (Valve) e Oculus Rift (Facebook). Piuttosto, Leap Motion intende rilasciare le specifiche di Project North Star sotto licenza open source così da “ispirare una nuova generazione di sistemi AR sperimentali” in grado di estendere ulteriormente la popolarità della tecnologia.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
12 apr 2018
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