La fine del mondo secondo Facebook

La fine del mondo secondo Facebook

Ora che le acque a Cambridge ed a Washington si sono calmate, cosa ci attende?
Ora che le acque a Cambridge ed a Washington si sono calmate, cosa ci attende?

Cassandra a suo tempo si fece un nome prevedendo un evento nefasto solo il giorno prima che accadesse. Può fare di meglio; oggi infatti, a beneficio dei suoi 24 lettori, si cimenterà con un futuro più remoto, da tre a cinque anni da adesso.

Si tratta ovviamente di una profezia di sventura, che riguarda gli sviluppi dell’onda lunga delle tecnologie dietro lo scandalo di Facebook/Cambridge Analytica, e su cui Cassandra si è espressa molte volte in queste pagine, l’ultima in questo articolo.

La considerazione che porta Cassandra alla profezia di oggi è semplice e lineare; cosa accadrà non appena i poteri politici ed i Big Data player, Facebook in testa, avranno trovato quel modus vivendi che conviene a tutti?

Semplice; la creazione di profili psicografici e l’impiego dei Big Data per la creazione di “bolle informative” personalizzate diventerà “normale” e si diffonderà a macchia d’olio sia nelle comunità sociali che negli altri flussi informativi di tipo “push”, quelli cioè in cui le informazioni arrivano al destinatario senza che debba compiere ricerche od azioni attive.

Un account social diventerà quindi, per il suo proprietario, non solo una “camera dell’eco” ma una vera e propria “gabbia”, una “bolla informativa” individualmente personalizzata, che verrà usata in tutti i modi possibili per manipolare direttamente la sua mente.

Un’esagerazione parlare di una tecnologia per il “controllo mentale”?

Vediamo una check list:
1) Influenza la mente delle persone? Si
2) Agisce in maniera impercettibile: Si
3) Permette di controllare il singolo individuo? Si
4) È una tecnologia usata su larga scala? Si
5) È provato oltre ogni dubbio che funzioni? Si
6) È stata usata in casi clamorosi? Si
7) Migliora di pari passo con la “potenza dei computer”? Si

Se si trattasse di una tecnologia proposta da una start-up ad un investitore, questi non avrebbe nessun dubbio nel decidere se investirci o meno i suoi soldi.

Certo si tratta solo di un inizio, ma la realtà è semplice, e l’evoluzione che avrà lungo gli usuali andamenti seguiti dalle questioni legate alla tecnologia dell’informazione è già chiaramente tracciata.

Si tratta di mezzi dei quali, in una società basata sul consumo e sul consenso non informato, c’è grandissima richiesta.

Il controllo sociale ottenuto per via informatica, declinato in modi diversi, è sempre stato utilizzato, e lo sarà sempre di più quanto più è impercettibile ed efficace.

A meno di grandi sforzi, l’acqua sgorga a monte e scende a valle.

In una società formata da individui che in larga parte vivono e si informano nelle comunità sociali, trascurando completamente quello che una volta si chiamava privacy e che oggi potremmo chiamare “cura del proprio sé digitale”, non sembra proprio che un tale sforzo possa essere esercitato da nessuno.

D’altronde, il fatto di essere impercettibili rende queste tecnologie ancora più insidiose delle semplici tecnologie passive di profilazione, di cui rappresentano la logica evoluzione e funzionale conclusione.

Prova ne sia che nemmeno la maggior parte dei professionisti dell’informatica e degli hacker ne traggono le logiche conseguenze sui propri comportamenti, e sembrano trascurarne gli effetti sulla propria vita, sia digitale che fisica.

Detto questo Cassandra potrebbe essere facilmente dileggiata paragonandola a coloro che nel passato giravano con la testa avvolta nella stagnola, per evitare un presunto “controllo mentale”, esercitato via radio o telepaticamente.

Però Facebook vale 150 miliardi di dollari vendendo solo “prodotti”, che permettono a queste tecnologie di funzionare e di essere usate su scala planetaria.

I fabbricanti di stagnola invece hanno dovuto sempre venderla solo a casalinghe e ristoranti, e non hanno mai avuto capitalizzazioni di borsa simili a quelli delle grandi dot.com.

Per concludere; parliamo di tecnologie esistenti e largamente utilizzate già oggi.

Possibile non sentire i risolini che vengono dalla pancia di quel cavallo?
Possibile pensare che ridano perché vogliono farci solo uno scherzo?
Possibile pensare ancora, nel 2018, che essere “furbi” basti a metterci a riparo?

Scrivere a Cassandra @calamarim

Le profezie di Cassandra: @XingCassandra
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Pubblicato il 17 mag 2018
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