Tesla mostra il codice

Tesla mostra il codice

Per ottemperare agli obblighi della licenza GPL, Tesla inizia a distribuire i codici open source utilizzati per lo sviluppo del software delle proprie auto.
Per ottemperare agli obblighi della licenza GPL, Tesla inizia a distribuire i codici open source utilizzati per lo sviluppo del software delle proprie auto.

Tesla distribuisce al pubblico il proprio codice e da adesso in avanti sarà possibile accedere in modo diretto e trasparente a parti di programmazione che regolano il funzionamento delle auto del gruppo. Non si tratta però di una iniziativa prettamente volontaria e spontanea, quanto una sorta di passo obbligato per rientrare nei paletti di un mondo open source che da tempo chiedeva conto del comportamento tenuto dal team di Elon Musk.

Dalla Software Freedom Conservancy giungono congratulazioni a Tesla: la mossa è descritta come un lineare mea culpa, un modo per rientrare nelle policy dopo aver violato per anni la General Public Licence a seguito dell’uso di software open senza averne mai diramato il codice. Tesla avrebbe ricevuto molte segnalazioni nel tempo e quello odierno è un passo che rappresenta la rinuncia ad ulteriori frizioni e l’inizio di un nuovo percorso. Il gruppo avrebbe offerto la propria collaborazione durante le fasi di monitoraggio dei codici open source utilizzati ed avrebbe infine scelto Github per intraprendere la direzione concordata.

I primi codici rilasciati sono relativi a Buildroot e Linux : trattasi di codici relativi alla piattaforma Autopilot ed al sistema di infotainment di bordo, contemplati all’interno della release 2018.12 . Il gruppo prevede ora di tenere aggiornati questi codici in concomitanza con i prossimi update ed al contempo di rilasciarne di ulteriori su differenti aree. Al tempo stesso è espressamente specificato come il codice proprietario non verrà rilasciato, cosa del tutto ovvia e comprensibile in virtù dell’altissimo valore racchiuso in questo tipo di asset.

Sebbene Tesla non abbia ancora rilasciato tutto il codice open source di propria disponibilità, la Software Freedom Conservancy chiede ora pazienza e tolleranza nei confronti di un gruppo che ha quantomeno dimostrato di voler rientrare in un alveo di pieno rispetto della GPL: con questa mossa Tesla si è guadagnata 6 mesi ulteriori per affinare il proprio rilascio e meritarsi fino in fondo la fiducia della community.

Le conseguenze? Maggior sicurezza per un codice che potrà passare al vaglio di un maggior numero di sviluppatori, maggiori possibilità di sviluppo e minori rischi per una azienda che avrebbe altrimenti rischiato di andare incontro a pericolose cause legali per violazione di copyright. Un passo obbligato, che giunge tramite la moral suasion invece che tramite lettere d’avvocato, per raggiungere più rapidamente una situazione di vantaggio collettivo e distribuito.

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Pubblicato il
21 mag 2018
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