Digitale terrestre o fregatura spaziale?

Digitale terrestre o fregatura spaziale?

Se lo chiede un utente che analizza l'arrivo, l'avvento?, del digitale terrestre inquadrandolo nell'insieme delle telecomunicazioni in Italia. Bocciando il sostegno governativo per l'acquisto dei decoder
Se lo chiede un utente che analizza l'arrivo, l'avvento?, del digitale terrestre inquadrandolo nell'insieme delle telecomunicazioni in Italia. Bocciando il sostegno governativo per l'acquisto dei decoder


Roma – Siete veramente sicuri che il cosiddetto Digitale Terrestre sia una “evoluzione”?
Ritengo che parlare di televisione digitale terrestre, nella tecnologia proposta, in termini di evoluzione sia davvero una beffa.

Infatti, nell’era della banda larga (fibra ottica, reti Wi-Fi, sistemi mobili UMTS, ecc. ecc.) si privilegia una tecnologia che non sostiene né alcuno sviluppo infrastrutturale (i contribuiti sono destinati all’acquisto di un decoder mentre un buon 30% della popolazione nazionale non ha nemmeno ADSL!) né tantomeno si propone di far maturare l’informatizzazione delle famiglie italiane.

Qualche info (tanto per essere chiari).

Il digitale terrestre è una modalità di trasmissione con cui si cerca di risolvere l’annosa diatriba sorta delle frequenze radiotelevisive: infatti non verrà più occupata una frequenza da ogni emittente ma tutti potranno trasmettere sulla stessa o su gruppi di frequenza comuni (Esempio: se ora i 7 canali nazionali impegnano 7 frequenze differenti, con il digitale terrestre ne impegneranno solo una, liberando così lo spazio per altri canali, ma questo non sembrerebbe essere il progetto…).

Il segnale unico che arriverà così nelle nostre case verrà decodificato da un apposito dispositivo detto “Decoder” che, in base al canale da noi prescelto, decodificherà solo la parte dei segnali di nostro interesse, il tutto – si dice – senza modificare l’impianto d’antenna esistente. Il Decoder, a detta dei suoi sostenitori, sarà pure interattivo: ciò significa che si potrà sfruttare questa tecnologia per il televoto (sarà sicuro?) e per giocare da casa a quiz e giochini televisivi, nonché per poter disporre di altri servizi (da chi e quando saranno sviluppati? Sono realmente integrabili?) SEMPLICEMENTE collegando il decoder ad una PRESA TELEFONICA (ricevo dall’etere e trasmetto sul doppino telefonico!)

Per approntare nei tempi stabiliti (si parla del 2006) la Televisione Digitale Terrestre Italiana (quanta fretta!!!) lo Stato esborsa dalle proprie casse un contributo di EUR135 per singolo decoder.

Ma allora, vi chiederete, dove sta il problema? Qualche delucidazione.

Uno.
Esistono 3 tipi di Decoder:
– il primo si aggira intorno ai EUR 135 (quelli del contributo): permette solo di decodificare il segnale e non offre servizi interattivi (ah, ah!);
– il secondo si aggira intorno ai EUR 250 e sembrerebbe essere completo di quasi tutti i servizi di livello base;
– il top della gamma, infine, si raggiunge con EUR 400 disponendo di tutti i servizi previsti

Due.
I decoder sono stati approntati senza conoscere né le reali esigenze di mercato, né tantomeno i servizi che si intendono offrire (a buon intenditor: qualcuno ricorda il caso dei decoder satellitari proposti per i Clienti italiani qualche anno fa?) mettendo a rischio l’investimento economico fatto per il decoder circa possibili (e probabili) premature modificazioni degli standard tecnologici.

Tre.
Una volta fatto l’acquisto si arriva a casa eccitatissimi di esibire l’ultimo acquisto, si collega il tutto e si scopre che qualcosa non funziona! Si scopre così che bisogna chiamare il tecnico antennista per modificare l’impianto… Il tutto per VEDERE GLI STESSI CANALI CHE VEDEVATE PRIMA!

Quattro.
Chiamato l’antennista e sostenuto il piccolo/grande salasso (ormai siete in mezzo al guado e ne va della vostra reputazione), potrete accomodarvi “finalmente” nel salotto di casa vostra e godervi GLI STESSI CANALI CHE VEDEVATE PRIMA!

Cinque.
Qualche istante prima che cominci la partita di calcio, il big-match della settimana, sorgerà un altro problema: vostra moglie vorrà andare in camera da letto a guardarsi il film dell’autore preferito e scoprirà amaramente che non potrà farlo perché il decoder decodifica una canale alla volta, cosicché tutti i membri della famiglia saranno costretti a vedere ciò che viene decodificato in quel momento: la partita!

Sei.
Dopo aver sperimentato in più occasioni l’annoso problema della contemporaneità, speso qualche altro Euro in improbabili sistemi di ripartizione, vi accorgerete che l’unica soluzione sarà quella di acquistare un decoder per ogni televisore che avete in casa. Il tutto per VEDERE GLI STESSI CANALI CHE VEDEVATE PRIMA!

Sette.
Vi accorgerete che oltre al cane, tutte le sante volte che andrete a riaprire la vostra bella casetta di campagna/montagna/mare, dovrete preoccuparvi di portare con voi il benedetto decoder, a meno che non vogliate acquistarne altri. Il tutto per VEDERE GLI STESSI CANALI CHE VEDEVATE PRIMA!

Otto.
Dopo qualche mese (o anno) di tribolazione aspettate di sperimentare l’interattività offerta dal sistema televisivo digitale terrestre (che ricordo dovrebbe essere bidirezionale): qualche tentativo più tardi scoprite che il vostro decoder non riesce a condividere la linea telefonica con gli altri dispositivi di casa (telefono voce, allarme, fax, personal computer, telesalvalavita, ecc. ecc.) pertanto dovrete ri-chiamare il tecnico per far installare qualche filtro. Dopo qualche tentativo scoprirete che per impiegare l’interattività offerta, dovrete rinunciare a qualche apparecchio collegato alla linea telefonica e pagare qualche Euro di connessione. Il tutto per VEDERE GLI STESSI CANALI CHE VEDEVATE PRIMA!

Nove.
Mentre vi affannate a convincere voi stessi (e senza successo vostra moglie la quale aveva già previsto tutto) che i costi sostenuti avevano un senso, dopo aver acquistato l’ultima meraviglia, il mega impianto Home-Theatre scoprirete che il segnale, banalmente, è solo stereofonico e che tutti gli effetti audio desiderati non sono disponibili. Il tutto per VEDERE GLI STESSI CANALI CHE VEDEVATE PRIMA!

Dieci.
Nonostante possiate esibire a parenti ed amici l’ultimo acquisto pubblicizzandone pregi e vantaggi, dovrete comunque continuare a pagare:
– la connessione telefonica all’operatore di vostro maggiore gradimento;
– l’abbonamento al digitale satellitare per le partite, le anteprime cinematografiche ed i cartoni animati;
– la tessera del noleggio DVD
– dulcis-in-fundo l’abbonamento RAI
Mentre avrete già dato per l’acquisto del decoder e per le (annose) attività di contorno.
Il tutto per VEDERE GLI STESSI CANALI CHE VEDEVATE PRIMA!

Potrei continuare per altre ore (…)
Amici, datevi una sveglia!!!

Credo che il digitale terrestre sia una beffa bell’e buona che contribuirà solamente all’arricchimento dei “soliti noti” (meditate gente, meditate) mentre resterà al palo lo sviluppo (strategico) delle infrastrutture di TLC.

Un saluto a tutti.

G.L.

NOTA: Il messaggio qui ripubblicato con il consenso dell’autore era apparso sulla mailing list di Mlist

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Pubblicato il
8 mar 2004
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