In arrivo la retromarcia di Urbani?

In arrivo la retromarcia di Urbani?

Se l'aspettano in tanti dopo l'approvazione della direttiva UE e per le divergenze che nascerebbero sul piano normativo tra le due diverse impostazioni della lotta alla pirateria. Alcuni commentano ma il Ministro tace
Se l'aspettano in tanti dopo l'approvazione della direttiva UE e per le divergenze che nascerebbero sul piano normativo tra le due diverse impostazioni della lotta alla pirateria. Alcuni commentano ma il Ministro tace


Roma – Nulla arriva in queste ore dal ministro Giuliano Urbani tirato in ballo nell’ultima settimana una infinità di volte dentro e fuori dalla rete. Un silenzio che su qualche forum è stato definito ostinato ma che, invece, va evidentemente legato alle difficoltà sorte attorno alla bozza di decreto preparata dal Ministro contro la pirateria sul cinema, una bozza che, come noto, ha sollevato enormi perplessità .

Ma se il ministro non parla, sono in molti in queste ore a prevedere ed augurarsi che Urbani effettui una retromarcia sul provvedimento, soprattutto dopo la votazione di due giorni fa con cui il Parlamento Europeo ha regalato all’Europa una normativa sulla proprietà intellettuale repressiva sì, ma ben diversa nei modi dal provvedimento immaginato dal ministro ai Beni culturali.

Alcuni critici hanno preso spunto dalle parole pronunciate ieri da un collega di Urbani, il ministro alle Comunicazioni Maurizio Gasparri che ha ribadito come internet sia “un sistema di libertà assoluta e totale: un dirigismo assoluto è inimmaginabile. Non dobbiamo criminalizzare la rete ma combattere l’illegalità”. Ma non è stato considerato che le dichiarazioni di Gasparri si riferivano ai provvedimenti da adottare per la tutela dei minori in rete, sebbene certo siano posizioni di base che sembrano ben diverse da quelle di Urbani.

Molti attaccano direttamente Urbani non solo e non tanto per il contenuto del suo decreto quanto perché prende binari diversi da quelli della Direttiva europea sulla proprietà intellettuale. L’accusa è che si tratti di una proposta di normativa che per distrazione o incompetenza non ha tenuto conto di quanto negli ultimi mesi è andato prendendo forma in Europa.

Secondo il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana , in prima linea nel contrastare normative che incidono negativamente sulle libertà digitali, la direttiva europea ha come unico merito “quello di mettere in difficoltà il tentativo di Urbani di criminalizzare il peer-to-peer, visto che ormai esiste una legislazione comunitaria di riferimento”.

Stando a quanto emerso la scorsa settimana da fonti ministeriali, Urbani dovrebbe presentare il decreto legge domani al Consiglio dei ministri che dovrà decidere se dotare il paese di una normativa destinata ad entrare in conflitto con quella europea o se, invece, rimaneggiare grandemente il decreto stesso affinché si allinei sulle posizioni, pur severe e repressive, manifestate dal Parlamento di Strasburgo. Ma c’è chi scommette che Urbani avrebbe già deciso di congelare il decreto. Non resta che aspettare…

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Pubblicato il 11 mar 2004
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