SIAE: su Rockit bruttissima figura

SIAE: su Rockit bruttissima figura

Le pressioni scomposte della Società dell'industria del copyright mettono in difficoltà Rockit. I verdi e la rete dalla parte del sito. Ce la si doveva aspettare
Le pressioni scomposte della Società dell'industria del copyright mettono in difficoltà Rockit. I verdi e la rete dalla parte del sito. Ce la si doveva aspettare


Roma – Chi ha sentito parlare di licenza sperimentale multimediale sa di cosa si tratta e conosce il suo costo. E ‘ il “contrattino” che SIAE impone ai siti che distribuiscono musica online e, come si evince dal caso di Rockit scoppiato nelle scorse ore, è anche il terreno sul quale la Società degli Autori e degli Editori dimostra tutta la propria obsolescenza.

Almeno così ritengono i firmatari di un appello che sta girando sulla rete, il cui testo è riprodotto da Punto Informatico nelle pagine successive a questa notizia. Un appello partito dai Verdi, e in particolare dal senatore Fiorello Cortiana, che ha annunciato una interrogazione sul caso e il suo supporto a Rockit nella vertenza con la SIAE.

Ma cosa è successo?
La SIAE da diversi mesi ha chiesto e ottenuto da alcuni dei più importanti siti italiani commerciali di musica, da Bollicine.IT a Vitaminic.IT, un contratto di licenza, una “licenza sperimentale” che costa alcuni milioni e che giustifica la distribuzione di clip musicali online.

Rockit, sito No-Profit gestito da appassionati, distribuisce brevissimi brani di pezzi di rock italiano, sotto i 30 secondi di lunghezza e molto spesso di autori poco conosciuti che non solo consentono ma chiedono proprio di essere inseriti e ascoltati online. Ma, per usare le parole di Rockit, “da questo momento il sito non è più autorizzato a utilizzare qualsiasi tipo di clip audio a meno di non versare alcuni milioni nella casse della SIAE”. Con la conseguenza di una iniziativa, quella della Divisione Multimedialità della SIAE, destinata “a rallentare notevolmente l’espansione di Rockit e di altri siti simili”.

Continuando con il bel pezzo che si può leggere sul sito di Rockit (“Siae, due pesi due misure”) “il problema è che di fronte a questo nuovo mondo dinamico e in continua evoluzione, che sta annullando la geografia e avvicinando le culture, si tenta spesso di fornire forme di controllo legate alle vecchie e immutabili modalità politiche e burocratiche e, come tutti ben sapete, in Italia in quanto a obsolescenza di metodologie non siamo secondi a nessuno…”


Non c’è niente da fare. Come pretendere che possa cambiare chi governa il monopolio sui diritti d’autore, gestisce miliardi, impone la propria presenza in tutte le rappresentazioni teatrali, musicali e cinematografiche e persino riesce ad insinuarsi nel prezzo di una musicassetta vergine? E ‘ evidente che il migliore status per la SIAE è lo status quo che, se cambia, può solo produrre svantaggi.

La scorsa primavera, dinanzi alle critiche sulla Licenza multimediale partite da questo giornale, la Divisione multimedialità della Società degli autori e degli editori aveva contattato Punto Informatico. Filippo Gasparro, il boss della Divisione, aveva riconosciuto gli inutili burocraticismi, la presenza ossessiva della SIAE, il suo fare monopolistico spesso invasivo e sicuramente inadatto alla rete. Eppure a mesi di distanza apprendiamo che è proprio lui, l’innovatore nell’epoca buia del commissariamento della SIAE, a firmare quella che pare un’aggressione ad una delle più interessanti iniziative non commerciali nel panorama musicale italiano online.

Ma come si fa a chiedere milioni a chi lancia su web microbrani di pezzi realizzati da autori spesso non conosciuti che cercano, giustamente, una qualche visibilità in un settore da sempre governato dall’industria? Con quale faccia la SIAE ritiene di tutelare gli autori chiedendo milioni a Rockit? Ce lo chiediamo, certi di non avere una risposta soddisfacente nei prossimi giorni.

C’è solo da sperare che la mobilitazione di queste ore e l’interessamento di qualche politico, portino ad uno sblocco della situazione di Rockit. Fatto questo, si può solo sperare che alla rete e alla sua dinamicità riesca di sopprimere al più presto questo invadente e ormai pericoloso “istituto”.

Paolo De Andreis


“LA MUSICA E’ CULTURA PERO’….. MTV DEVE CHIUDERE, ROCKIT.IT DEVE CHIUDERE, E INTANTO IL PARLAMENTO…. I VERDI E I GIOVANI VERDI SI SCHIERANO CON ROCKIT, IMPEGNATO NELLA VERTENZA CON LA SIAE.

Ancora una volta la burocrazia corre più veloce della politica. Mentre attendiamo che la Legge sulla Musica venga posta all’ordine del giorno del Senato dobbiamo assistere all’ennesimo sopruso ai danni della musica in Italia: la SIAE, Società Italiana degli Autori e degli Editori, ha sancito il ridimensionamento di “Rockit” il sito Web che in questi anni, animato solo dalla passione dei suoi giovani curatori, ha dato spazio e visibilità a tante sconosciute band italiane.

Rockit non distribuisce per lucro mp3. Rockit pubblica pochi secondi di musica di giovani artisti, con il loro consenso e spesso con le loro preghiere. A volte si tratta di artisti neppure iscritti alla SIAE.

Ora la SIAE chiede alcuni milioni all’anno a Rockit per sottoscrivere la “licenza sperimentale” per la diffusione della musica in Internet. Dovrebbe invece ringraziare Rockit per il lavoro NO PROFIT che svolge a difesa e promozione della musica.

Per questo, la nostra campagna per la diffusione della musica diventerà ora una campagna anche a difesa di Rockit e della sua libertà di crescere. Il Senatore dei Verdi Fiorello Cortiana presenterà un’interrogazione in Parlamento e insieme ai responsabili di Cambia Musica! ha annunciato che si attiverà per aiutare Rockit.it nella vertenza con la Siae.

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Pubblicato il
22 nov 1999
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