La nuova banda larga è XXL

La nuova banda larga è XXL

L'evoluzione di un nuovo protocollo offre una via più rapida ed economica ad una rete molto più veloce e performante. Ne parlano con speranza gli scienziati dell'Università della North Carolina
L'evoluzione di un nuovo protocollo offre una via più rapida ed economica ad una rete molto più veloce e performante. Ne parlano con speranza gli scienziati dell'Università della North Carolina


Roma – Si chiama BIC-TCP e permette connessioni fino a 6000 volte più veloci rispetto ai picchi raggiungibili con gli standard DSL. Non si tratta di un sistema di trasmissione, ma di un nuovo protocollo di comunicazione che rinnova le potenzialità dell’ormai “antico” TCP/IP, realizzato nel lontano 1980.

Si tratta essenzialmente di un sistema per diminuire la congestione nelle linee ad alta velocità. Analogamente all’antico TCP/IP, anche BIC-TCP è “made in USA”: è stato progettato dai ricercatori della North Carolina State University.

In seguito ad uno studio comparativo, il velocissimo protocollo costituirebbe una delle vie più interessanti, in termini di performance ma anche di costi infrastrutturali, su cui costruire quella Internet del futuro inseguita da numerosi laboratori di ricerca.

Lo Stanford Linear Accelerator Center , che ha messo a confronto ben sei nuovi protocolli, ha infatti decretato che BIC-TCP non soltanto è performante, ma stabile, scalabile e sicuro.

L’incredibile “Binary Increase Congestion Transmission Control Protocol” – questa la traduzione dell’acronimo – è stato presentato durante il convegno Infocom 2004 svoltosi ad Hong Kong l’11 di Marzo.

Il Dr. Rhee, autore della pubblicazione che annuncia ufficialmente il BIC-TCP al mondo accademico, spiega chiaramente la portata della sua invenzione: “Fino ad oggi abbiamo riempito un bacino idrico solo con il contagocce. Con BIC possiamo aprire le dighe”.

Il nuovo protocollo, originariamente realizzato per velocizzare la rete di laboratori ESNet (Energy Sciences Network, alle dipendenze del Dipartimento dell’Energia USA), sarà sperimentato nei prossimi due anni e prima del 2007 potrà essere utilizzato per raggiungere – assicurano gli scienziati – una nuova, strabiliante larghezza di banda.
(Tommaso Lombardi)

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Pubblicato il
17 mar 2004
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