Antitrust: la ECDL non è tutto

Antitrust: la ECDL non è tutto

Avvertimento alle pubbliche amministrazioni e alle imprese: la Patente europea è solo una delle tante certificazioni di conoscenze di base. Dopo la sentenza del TAR del Lazio la ECDL traballa?
Avvertimento alle pubbliche amministrazioni e alle imprese: la Patente europea è solo una delle tante certificazioni di conoscenze di base. Dopo la sentenza del TAR del Lazio la ECDL traballa?


Roma – In un parere che ha avuto davvero poco risalto, l’Autorità antitrust nelle scorse settimane ha voluto ricondurre la “European Computing Driving License” (ECDL) al ruolo che aveva in origine, rilevando come spesso la considerazione della Patente informatica abbia valicato i confini del buon senso. Un parere che arriva poco dopo la sentenza del TAR del Lazio che ha ritenuto illegittimo associare la ECDL al programma governativo di contributi all’acquisto dei PC per i 16enni Vola con internet .

Secondo l’Antitrust la preferenza assoluta che la pubblica amministrazione sta concedendo alla ECDL non è salutare. Sebbene il ruolo della ECDL in Italia sia riconosciuto fin dal 1999 con la stipula del protocollo tra ministero della Pubblica istruzione e AICA, l’associazione che cura la diffusione di ECDL nel paese, la Patente non è l’unica certificazione che possa o debba essere considerata.

Anzi, a parere degli esperti dell’Authority, la preferenza che viene accordata alla ECDL in ambito pubblico, ma anche in ambito privato, sta avendo un effetto negativo sulla concorrenza nel settore, cioè su tutto il coacervo di certificazioni valide ed efficaci che sono rilasciate in Italia da organizzazioni diverse da AICA. Quelle certificazioni, frutto di programmi formativi alternativi , sempre meno vengono considerate rispetto ad ECDL e, in ambito pubblico, talvolta non sono considerate affatto.

Tutto questo si riflette sul mercato, in quanto danneggia non solo chi ottiene quelle certificazioni ma anche chi mette in piedi il percorso formativo e la certificazione stessa. Imprese, associazioni ed enti di vario genere, dunque, sono tutti colpiti dalla preferenza che viene data alla ECDL e che secondo l’Antitrust supera il senso e la ragione dell’esistenza di quella convenzione del ’99 e dei successivi accordi per la diffusione della Patente.

“La certificazione ECDL – spiega l’Autorità – non si distingue in maniera sostanziale da altre certificazioni diffuse a livello nazionale ed internazionale. Essa si caratterizza per un’offerta indipendente da specifici prodotti e fornitori e non legata alla prestazione di un servizio anche di formazione”. “I test center accreditati, tuttavia – continua l’Authority – offrono, normalmente, anche i servizi di formazione finalizzati al conseguimento della certificazione ECDL e spesso si propongono fondamentalmente per la certificazione della conoscenza specifica del sistema operativo e dei programmi applicativi di ambiente Windows “.

Secondo l’Autorità, tra il 1999 e il 2002 sono stati stipulate intese, varati provvedimenti ministeriali e governativi che nel loro complesso attribuiscono alla Patente europea “un valore che appare andare oltre il mero riconoscimento quale standard, con riferimento al quale valutare, nell’ambito della discrezionalità amministrativa, anche ogni altra certificazione equipollente”. “Quasi sempre – spiega l’Authority – nella prassi corrente si giunge a considerare quella ECDL come unica certificazione valida delle conoscenze informatiche di base nei confronti della Pubblica amministrazione, negando ogni valore alle altre forme di certificazione delle stesse conoscenze”.

La nota dell’Antitrust – non vincolante per nessuno – si conclude con l’auspicio che la ECDL sia ricondotta al suo ruolo originario e che sia agevolato lo sviluppo della concorrenza nel settore della formazione informatica .

Un parere che è stato accolto con entusiasmo da chi ha chiesto all’Authority di approfondire la questione, come TESI Automazione . In un commento proposto dall’azienda si sottolinea come “viene inequivocabilmente stabilito che ECDL, non essendo l’unica e sola Certificazione Informatica esistente in Italia, NON può essere considerata dalla Pubblica Amministrazione, sia essa Centrale o Periferica, come unico standard per accertare le competenze nell’utilizzo del PC, ma, al contrario, che competono con essa, a pieno titolo e diritto, tutte le altre esistenti sul mercato”.

Punto Informatico ha chiesto ad AICA un parere sull’intera questione, parere che saremo felici di pubblicare qualora arrivasse.

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Pubblicato il 26 mar 2004
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